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venerdì 30 ottobre 2009

Cronaca Stupro Guidonia, termini scaduti liberi due dei romeni sott'accusa

Non ci sono parole.
Non ci sono commenti da fare.
Solo una domanda...
E' questa la GIUSTIZIA italiana?
Su repubblica.it troviamo questa notizia:

Violenza sessuale di gruppo, pestaggio, rapina: i carabinieri li avevano subito ribattezzati quelli dell'"Arancia meccanica". Chi li ha aiutati, i "fiancheggiatori", ora sono liberi, per decorrenza dei termini: sono accusati di favoreggiamento per aver reso più facile la fuga al branco dello stupro di Guidonia, 60 mila abitanti alle porte di Roma.

Il branco è di quattro romeni: la notte del 22 gennaio scorso - "per divertirsi", diranno poi - puntano una coppietta che se ne sta in disparte a sbaciucchiarsi in auto in una stradina di campagna, la derubano, poi, afferrano lui, lo pestano, lo legano, lo rinchiudono nel bagagliaio. Lei invece, uno scricciolo di 21 anni - la descriveranno così i militari - viene scaraventata sul sedile posteriore della "Ford", la immobilizzano, la spogliano. E la violentano: una, due, tre, quattro. Cinque volte. Poi scappano e c'è chi li protegge in una casa poco lontana dal centro del paese.

Come sia accaduto che da ieri i due ventenni Mugurel Goia e Ionut Barbu, così si chiamano i fiancheggiatori, non abbiano più l'obbligo di dimora, si spiega con tre parole: "scadenza dei termini" è scritto nell'ordinanza. Liberi quindi, perché il pm - dopo la chiusura dell'indagine - non ha ancora formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio, sia per loro che per gli altri quattro connazionali, accusati della violenza.

Una notizia che per l'intera comunità di Guidonia, è come un pugno nello stomaco. E non si dà pace neanche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "E' uno scandalo". Ripete la frase tre volte, a voler rimarcare che questo per la città e per tutte le donne "è un segnale devastante. La magistratura, la macchina della giustizia, si deve rendere conto che così non si va da nessuna parte".

Andava verso il Nord invece il branco quando è stato fermato. Scappava. L'hanno
preso dopo 4 giorni di indagini serratissime. Bloccato su una Bmw. Goia e Barbu da subito si sono difesi dicendo che loro della violenza sessuale non sapevano nulla. "Siamo stati contattati da un nostro connazionale che diceva di dover andare in Veneto per motivi di lavoro". L'avvocato dei due favoreggiatori, Domenico Dello Monaco, ha spiegato che per ora i suoi assistiti resteranno nella località segreta al Nord dove avevano l'obbligo di dimora, e che vogliono trovare un lavoro. Le forze dell'ordine, dovranno ora vigilare per impedire che i due romeni, uno è figlio di un magistrato, possano lasciare il territorio nazionale e sottrarsi al più che probabile processo. Ma il pm della procura di Tivoli, Marco Mansi non ha ancora chiesto il giudizio. Mansi dovrà formalizzare, a gennaio anche la richiesta di giudizio per i quattro stupratori - al momento in carcere a Rebibbia - altrimenti c'è il rischio che scadano i termini e il branco torni in libertà. "Prendeteli, vi prego", aveva implorato la ragazza la sera stessa, ai carabinieri.

Un unico commento.
Per Fabrizio Corona, personaggio indifendibile, cafone, volgare ecc...ma che sicuramente non è un assasino o uno stupratore o un favoreggiatore di tali reati, sono stati chiesti dal PM 7 anni e 2 mesi di reclusione...
In questo caso invece non c'è nemmeno un'accusa formale...
Grazie ai magistrati italiani.
Sempre più politici e sempre meno difensori della "GIUSTIZIA".

Kate83

Italia nel mondo

Ecco il magnifico spot dell'Italia...Avrei voluto scrivere forza italia, ma purtroppo non posso perchè qualcuno ci ha fatto un partito....
E quindi....Viva l'italia,
UN PAESE DALLE MOLTEPLICI BELLEZZE...NATURALI, ARTISTICHE, CULTURALI, SPIRITUALI.
ALLE SUE BELLEZZE UNISCE GRANDI TRADIZIONI ED ECCELLENZE CHE CI INVIDIA IL MONDO...E' UN PAESE DI TANTE CONTRADDIZIONI MA VIVACE E CALOROSO.
FELICI E ORGOGLIOSI DI ESSERE ITALIANI CERCHIAMO DI MIGLIORARCI...CONSAPEVOLI DELLE NOSTRE QUALITA' E CONSAPEVOLI DEI NOSTRI DIFETTI.
PUNTIAMO SULLE PRIME E IMPARIAMO DAI SECONDI....VIVA L'ITALIA.......VIVIAMO NEL BEL PAESE...CERCHIAMO DI FARE ONORE A TALE FAMA!!!!

giovedì 29 ottobre 2009

Politica: Ex senatori protestano, rivogliono aerei e treni Gratis

Oggi su Repubblica.it appare un bellissimo articolo e molto interessante di CARMELO LOPAPA, che ci parla di quelli che sono i privilegi degli ex parlamentari.
La questione nasce quando il Governo aha deciso di risparmiare (giustamente) sulle spese per gli "ex". Ma se il Senato taglia i benefit degli "ex" e la Camera decide di risparmiare ma seguendo altre strade, allora si scatena la bagarre tra i 1.058 senatori e i 1.600 deputati di un tempo. "Perché loro continueranno a viaggiare gratis e noi no?" insorgono i primi all'indirizzo dei secondi.

Ma ci stiamo rendendo conto di cosa dicono? Per inciso, non hanno una pensioncina mica da ridere i signori di cui sopra, e potrebbero anche pagarselo un biglieto del treno come fanno tutti i cittadini.


Non è esattamente quel che si dice una guerra tra poveri. E di questi tempi - tra fabbriche in crisi, cassa integrazione e un esercito di disoccupati - la storia può perfino stonare. Ma tant'è. Tra 60 giorni scatta il colpo di forbici che a Palazzo Madama definiscono "epocale" sui privilegi degli ex inquilini, ma la stessa cosa non starebbe avvenendo alla Camera. E i senatori "pensionati" denunciano ora la "discriminazione" ai loro danni, con il loro "sindacato", l'Associazione ex parlamentari, che invita il Senato a fermare subito la scure.

Tutto parte il 21 aprile scorso. Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama (l'organo di autogoverno guidato da Renato Schifani) adotta una delibera con cui, a partire dal primo gennaio 2010, riduce a 291 la platea degli ex beneficiari del pedaggio gratuito autostradale, di voli e biglietti ferroviari finora concessi ai tutti i 1.058. Ma soprattutto di ridurre al minime il carnet per ciascuno di loro, azzerando del tutto il Telepass. Tutte voci che ad oggi hanno comportato una spesa di 1,7 milioni (il grosso però sono gli 81 milioni di euro l'anno in vitalizi). Risultato, dal prossimo anno un risparmio stimato in 1 milione 68 mila euro.

A Montecitorio, dove gli ex sono circa 1.600 e i benefit pesano per quasi 2,5 milioni, non è stato adottato finora un provvedimento analogo. "Abbiamo incontrato i deputati questori della Camera e ci hanno assicurato che lì non avverrà nulla del genere - spiega Franco Coccia, presidente dell'Associazione ex parlamentari - A questo punto abbiamo denunciato la discriminazione. I nostri associati che hanno militato al Senato non possono accettarla. Non ci sono ex di serie A e altri di serie B. Si tratta di benefici minimi di cui dobbiamo poter usufruire tutti".
Hanno addirittura il coraggio di definirli benefici minimi!
Mi piacerebbe ricordare ai signori di cui sopra che fare politica significa occuparsi della "cosa pubblica" ma essere un ex parlamentare, a mio avviso, non dovrebbe dare nessun privilegio a queste persone visto che durante la loro carriere hanno già percepito uno stipendio tra i più alti al mondo.
E quindi smettiamolo di chiedere chiedere chiedere...Siamo in una situazione di congiuntura economica particolare, vero? Bene Brunetta, iniziamo a tagliare del tutto questi sprechi!

Trenitalia: Novità

Il sito Repubblica.it riporta delle belle notizie riguardo le nostre ferrovvie. Annunci, spot e reclami di nuovi servizi e di potenziamento delle linee.

Roma-Milano in tre ore, Milano-Napoli e Torino-Roma in 4 ore e 10 minuti, Bologna-Firenze in 37 minuti. Il prossimo 13 dicembre parte il nuovo orario ferroviario 2010 di Trenitalia, che inaugura il sistema delle Frecce (Rossa e Argento) aumentando frequenza e velocità e qualità nei collegamenti. Ad annunciarlo è l'amministratore delegato di Fs Mauro Moretti.

Con l'inagurazione della nuova offerta commerciale, la flotta degli Etr 500 Frecciarossa tra Roma e Milano arriverà a 72 treni. Di questi, 28 Eurostar AV permetteranno di unire la Capitale al cuore finanziario dell'Italia in 2 ore e 59 minuti senza fermate intermedie, grazie all'apertura della nuova linea Bologna-Firenze. Il tratto, che si sviluppa quasi del tutto in galleria per 79 chilometri, consente velocità di esercizio sull'ordine dei 300 all'ora.

Tra Milano e Napoli i Frecciarossa saranno 36 al giorno. I tempi di percorrenza variano da 4 ore e 10 senza fermate intermedie a 4 ore e 25 con un'unica fermata a Roma, 4 e 55 con fermate a Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Roma Termini. Gli Etr 500 impiegheranno 4 ore e 10 anche da Roma a Torino, mentre sulla Bologna-Firenze si uniranno agli Etr 600 Frecciargento per coprire il percorso in soli 37 minuti con 70 treni al giorno. Infine, scenderà a un'ora e 10 il collegamento tra Roma e Napoli, con l'apertura del tratto ferroviario di penetrazione urbana Gricignano-Napoli.

Buona l'attenzione a Nord-Est, con quattro Frecciargento tra Roma e Venezia da 3 ore e 15 e sei tra Roma e Verona da tre ore esatte, di cui due prolungati su Brescia. Le destinazioni di Venezia e Verona assicureranno il proseguimento su treni coincidenti rispettivamente verso le direttrici Udine-Trieste e Trento-Bolzano.

Novità anche per il Sud Italia, dove dal 13 dicembre partiranno due Eurostar Fast Roma-Bari da 3 ore e 59 minuti, mentre il Frecciargento raddoppierà le sue corse Fast verso la Calabria: passeranno da due a quattro, infatti, gli Etr tra Roma e Lamezia Terme, di cui uno con proseguimento su Reggio. Sul paventato taglio dei treni notturni verso Calabria e Sicilia, Moretti parla di "un contratto che si sta facendo con lo Stato e che mantiene sostanzialmente i treni che ci sono".

I prezzi del nuovo programma Alta Velocità, riferiti alle tariffe base di seconda classe, variano da 57 a 98 euro a persona, ma Trenitalia ha messo in campo una notevole serie di offerte e promozioni a seconda dell'anticipo con cui si prenota, oltre al blocco dei prezzi in prima classe e alla tariffa fissa di 48 euro in seconda fino al 28 febbraio.

Ma nessuno ha chiesto l'opinione dei viaggiatori. Io, per esempio, preferirei che il mio treno ci mettese anche un pò di più ma di certo preferirei viaggiare in un treno pulito, senza gente accampata in corridoio, con l'aria condizionata d'estate e con i riscaldamenti accesi d'inverno.Mi autocensuro sul tema dei bagni, perchè a mia esperienza mi porta a dire che sono al dir poco scandalosi.
Ecco il treno che vorrei: comodo e confortevole.
Che sia veloce tanto meglio ma non la ritengo una priorità !

Pensiamo ai viaggiatori una volta tanto e prima di spendere soldi chiediamogli: "Tu, che treno vorresti?"

mercoledì 28 ottobre 2009

Ballarò: Berlusconi attacca la magistratura, Floris e la TV pubblica

E' successo ieri sera, nella puntata di Ballarò.
Durante la trasmissione il Presidente del Consiglio ha telefonato esprimendo la propria opinione.
Silvio Berlusconi è tornato ad attaccare i giudici (nel giorno della sentenza Mills) e la tv pubblica. E ha poi parlato anche della sua telefonata a Marrazzo a proposito del video che lo riguardava.
Vi proponiamo il video di parte della discussa telefonata.

E qui, in maniera scherzosa ovviamente, ne facciamo un paragone. Le parole vengono pronunciate da Totò Riina nel ormai famossisimo maxiprocesso.



Trovate delle analogie?

martedì 27 ottobre 2009

Libri: "Vedi di non morire"

Recensione del romanzo "Vedi di non morire" di Josh Bazell, edito da Einaudi.

Trama:

Le (dis)avventure e la storia umana di Peter Brwna, ex-killer della mafia italo-americana, assunto come medico in uno scalcinato ospedale di New York, nell'ambito di un progetto di protezione testimoni.

Commento:

"Handle with great care!": l'edizione americana di questo romanzo dovrebbe riportare tale dicitura sulla copertina, a caratteri cubitali, ben visibile fin dall'ingresso della libreria.

Sì, perchè questa sorprendente opera prima del brillante Josh Bazell è una miscellanea davvero esplosiva: immaginate che Quentin Tarantino sia stato ricoverato nel reparto del Dr. House, dove J.R. Lansdale è la caposala e Chuck Palahniuk il direttore sanitario dell'ospedale...
Forse, da questo micidiale "brodo primordiale" potrebbe scaturire l'humus culturale che ha portato alla genesi di questo "Vedi di non morire"!

L'architettura del racconto è giocata su due livelli temporali (uno il flash-back dell'altro) simmetricamente distribuiti nei capitoli e la voce narrante, in prima persona, è quella del protagonista Peter, detto Orso, cinico e amorale al punto giusto, ma umano, autentico, plausibile.

Una variopinta galleria di ceffi patibolari alla Scorsese e di freak borderline che fanno invidia a Palahniuk e Lansdale completa la scuderia dei personaggi secondari, azzeccati, vivi, ben delineati.

Ma l'elemento più sorprendente ed originale è l'ambientazione ospedaliera, frutto di una sapiente commistione di elementi comici (The Scrubs), tecnici (E.R.) e grotteschi (Dr. House), il tutto rivisto sotto la luce della parodia, dell'eccesso, del pulp che impera e diverte.
Emerge, vivida e lampante come una macchia di sangue su di un camice bianco, la cultura medica dell'Autore, la sua conoscenza degli ambienti ospedalieri da "dietro le quinte", ritratti con l'occhio perspicuo di etologo.

La narrazione di Bazell è lucida e spietata come un lama di ghiaccio: nessuno ne esce pulito, indenne dalla sua mordace ironia che sembra non aver rispetto per nessuno, siano essi pacchiani gangster italo-americani, sussiegosi ebrei polacchi, chirurghi rampanti.

Bazell ci regala un libro fresco, rapido e tagliente come un colpo di bisturi che recide i tendini che tenevano separati generi quali il noir, la sit-com "medical division", il pulp, per riaggregarli in un efficacissimo golem letterario.

Attenti: il dr. Bazell opera senza anestesia. Siete avvisati.

Max

Sondaggio: Inter campione d'Italia

Inter Campione D’Italia.
E’ quello che prevedono il 47% dei nostri lettori, come da pronostico del resto.
Lo special one infatti non può fallire in campionato dopo le prestazioni opache della sua corazzata in Champions League.
E’ l’inter la più accreditata allo scudetto secondo il sondaggio di dilatuaopinione.blogspot.com: non sono bastati nemmeno gli auspici di Lippi, che vedeva la Juventus favorita, a contrastare i neroazzurri. Juventus (21%) che inoltre è stata “battuta” nel sondaggio dal Milan(25%), complice forse una settimana indimenticabile per i tifosi rossoneri che ha tirato su il morale e le aspettative su una squadra che, diciamocelo francamente, non è delle migliori degli ultimi anni. Poca convinzione verso la Sampdoria (ferma al 7%) che, con il suo inizio di stagione folgorante, sembra convincere qualche lettore speranzoso forse di vedere una novità nella nostra Serie A ormai sotto la triste egemonia dell’Inter. Un fuoco di paglia ( vedere il Napoli dello scorso anno) o una squadra solida, con un grande tecnico e qualche giocatore fuori dal comune? Sarà il tempo a dircelo..
Infine ultima in classifica la Fiorentina, con 0 voti. Insomma: nessuno crede nel progetto di Prandelli forse a causa di prestazioni un po’ altalenanti di questa squadra e con una rosa non all’altezza delle prime.
Pubblichiamo qui la domanda del prossimo sondaggio su dilatuaopinione.blogspot.com:
E’ giusto togliere FB e MSN sul posto di lavoro?
Continuate a votare!

lunedì 26 ottobre 2009

Politica interna Marrazzo

La stampa.it ci dà l'occasione di capire quanto realmente stia succedendo e quali sono gli scenari possibili dopo la ormai nota "vicenda Marrazzo".

E ora che la vicenda Marrazzo è stata gettata in pasto al pubblico con i dettagli necessari, è pronta a entrare a pieno diritto nella campagna elettorale. Per il Pdl diventa un facile argomento per chiedere di andare subito alle urne per eleggere il successore del governatore che da due giorni si è autospspeso in vista delle dimissioni definitive da dare a fine anno. Per il Pd diventa un difficile nodo da sciogliere, soprattutto per la necessità di trovare il candidato giusto che non faccia perdere al partito un’importante poltrona.

Al centro destra non è piaciuta per nulla la trovata dell’autospspensione nel tentativo di arrivare fino a marzo come se nulla fosse. E anche nel centrosinistra ci si sta rendendo conto che sarà difficile che si possa utilizzare la giustificazione di un impedimento per motivi di salute per tre mesi. Il problema, fanno rilevare dalla Regione, è più di tempi che tecnico: l’impedimento temporaneo, adducendo anche motivi di salute come lo stress, non si può procrastinare a lungo, deve essere breve e motivato. Insomma la data delle dimissioni potrebbe non essere così lontana nel tempo e le elezioni in Lazio (da tenersi entro 90 giorni dalle dimissioni) potrebbero essere anticipate.

Resta, a questo punto, da affrontare il problema della scelta del candidato. Problema che, in realtà, esiste in entrambi gli schieramenti, anche il centro destra non ha ancora ufficializzato un candidato definitivo. Il Pd sa di aver bisogno di un nome forte e di garanzia, quindi già sufficientemente popolare e in grado di gettarsi in una mischia dall’esito incerto dopo la bufera che ha travolto il governatore. Fra i nomi sul tappeto l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, ma anche David Sassoli, Giovanna Melandri, Roberto Morassut e Ignazio Marino.

Dal canto suo, il centro destra fa sapere che non lascerà spazio a soluzioni che durino più di qualche settimana. Il sindaco Gianni Alemanno dice no «ad una Regione a mezzo servizio».

Affermazione immediatamente smentita dal presidente della commissione Affari costituzionali e statutari del Consiglio regionale del Lazio Alessio D’Amato: «La procedura di impedimento temporaneo delle funzioni da parte del presidente della Regione è prevista dal nostro Statuto all’articolo 45 comma 2». Dal suo punto di vista, comunque, è «necessario» che vi sia «un tavolo istituzionale che concordi i passaggi tecnici. Sul rispetto delle regole non possono esserci dubbi».

E’ il vice presidente e ora «reggente» della Regione Esterino Montino a replicare al Pdl. «La Regione Lazio è nel pieno delle sue funzioni istituzionali e amministrative», spiega Montino. «Un fatto positivo anche per il Comune di Roma», precisa. E accusa il Pdl di irresponsabilità perchè «bloccare la macchina amministrativa significherebbe fermare leggi importanti come quella del reddito minimo garantito, ritardare il piano di rientro e il trasferimento di fondi e anche non approvare il bilancio di previsione».

Sono giuste le dimissioni di Marrazzo?
Perchè lui si ed il premier no? La situazione non è forse simile?
Ma è altrettanto giusto autosospendersi per non meglio identificati (ne certificati )problemi di salute per evitare le elezioni anticipate? Non sarebbe meglio una decisione in un senso piuttosto che in un altro ed evitare scelte ipocrite?
Aspettiamo la vostra opinione...

Sport E' Successo in Serie A

E’ stata una domenica pallonara di consacrazioni e cocenti delusioni quella che s’è appena celebrata in serie A.
Spicca principesca, marmorea, stoica, la figura di Alessandro Nesta, uomo vero prima che calciatore, tornato ad altissimi livelli dopo un anno di inattività.
Prende per mano il Milan di Leonardo con due capocciate e corona degnamente una settimana da sogno per i rossoneri, conclusasi con tre vittorie di fila.
A Napoli, contro i rigenerati partenopei di Mazzarri, l’ultima prova del nove per
capire se effettivamente questa squadra può pensare in grande…
Vince soffrendo la Juventus, che non imbastisce più le trame di gioco di inizio stagione ma ha ritrovato Amauri, finalmente in grado di segnare con continuità.
L’Inter nell’anticipo di sabato non ha avuto problemi contro il Catania.
Quel che colpisce di questa partita, però, è lo scarso coraggio, anzi l’ arrendevolezza, messa in campo da Atzori contro i mourinhani. Non si può pensare di difendersi per 90’ a San Siro, non si possono lasciar fuori Mascara e Ricchiuti.
Tiene il passo della capolista la Sampdoria di Gigi Del Neri e di Cassano, sempre più uomo squadra, sempre più pronto per consacrarsi anche con la maglia azzurra, Lippi permettendo…
A Genova, sponda rossoblu, è notte fonda: dove è finito il giocattolo prezioso di Preziosi? Dove sono finite le trame di Gasperini? Mistero…
Il Palermo di Zenga infila il tris contro una Udinese ormai in crisi, mentre l’Atalanta di Conte si tira fuori dalle sabbie mobili della classifica
infilando un altro 3-1 al Parma, dopo quello di Udine.
Continua a volare il Bari di Ventura, che stritola ben al di là del 2-0 finale la Lazio.
Capitolo romane. Delle aquile annichilite abbiamo detto, la Roma sembra tornata alla depressione di inizio anno. Serse Cosmi esordisce col botto a Livorno e manda in crisi il bon ton di Ranieri. Nella capitale, forse, è arrivato il momento di scelte drastiche per scuotere definitivamente un ambiente ai limiti della crisi di nervi. Roma e Lazio, senza dubbio, sono le maglie nere della giornata.

Pasquale Scivittaro

Rubrica La parola della Settimana Underground

Il termine cultura underground (o semplicemente underground) definisce un ampio insieme di pratiche e di identità accomunate dall'intento di porsi in antitesi e/o in alternativa alla cultura ufficiale della società di massa.

Nel mondo anglosassone, il termine "underground" ("sottosuolo") per indicare una "rete sotterranea di resistenza" venne utilizzato nel XIX secolo con le Underground Railroads, reti clandestine di case sicure per affrancare gli schiavi in fuga dal Sud degli Stati Uniti. Analogamente, si definì nello stesso modo il network che facilitava la fuga in Canada dei giovani statunitensi che rifiutavano il servizio di leva durante la guerra del Vietnam.

La definizione di cultura underground viene oggi solitamente riferita all'area creativa della controcultura giovanile alternativa e contrapposta alla cultura ufficiale che si sviluppò negli Stati Uniti e in Europa nella metà degli anni sessanta. L'underground fu una rete di gruppi teatrali, laboratori artistici, cineclub, spazi sociali a gestione comunitaria, librerie, case editrici, riviste politiche e letterarie, etichette discografiche indipendenti, negozi di abbigliamento usato, circoli culturali che si diffusero prima negli Stati Uniti, poi in alcuni paesi europei sulla scia della cultura beat, del movimento studentesco e del movimento hippy. Sebbene spesso non esistessero collegamenti reali e duraturi tra tali realtà, nate e sviluppatesi in modo informale e legate alla dimensione locale entro cui esse agivano, esse erano accomunate dal progetto di costruzione di una "società parallela".

La cultura underground si sviluppò all'interno di società del capitalismo avanzato in un'epoca in cui l'industria culturale subiva forti trasformazioni per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa; in risposta a tali mutamenti la cultura underground proponeva un utilizzo alternativo degli stessi mezzi di comunicazione atti alla diffusione di stili e princìpi di vita differenti da quelli della società ufficiale.
Per estensione, la definizione di cultura underground venne in seguito utilizzata per indicare numerose reti sottoculturali alternative ai canali ufficiali (punk, cyberpunk, ravers, alternative hip hop, ecc).

In Italia la cultura underground ebbe indiscutibili meriti nel diffondere le nuove tendenze dell'arte e della cultura contemporanea: dalla psichedelia alle filosofie orientali, dalla fantascienza alla letteratura beat. Rilevante fu l'esperienza della rivista milanese Mondo beat (1965-1966), accanto alla nascita dei primi gruppi hippy. In Italia e Francia esercitò una certa influenza anche il movimento situazionista, all'interno del quale convivevano sia la teoria rivoluzionaria che le azioni dirette di provocazione pubblica.
Ma al contrario di quanto accadeva negli Stati Uniti, in cui la componente creativa e quella politica del movimento studentesco procedettero strettamente connesse, in Italia il Sessantotto rappresentò un momento di rottura tra l'identità del movimento politico e quella delle culture alternative, che si trovarono contrapposte: da una parte, infatti, il movimento studentesco si diresse verso un irrigidimento su posizioni ideologhe filo-marxiste, dall'altro le culture underground assunsero una piega artistica e visionaria, ripiegando ai margini del movimento contestatario.
Significativa, per la cultura underground italiana fu la pubblicazione nel 1971 della prima mappa della scena underground italiana, il libro Ma l'amor mio non muore. Origini, documenti, strategia della "cultura alternativa" e dell'underground in Italia (Arcana Editrice) a cui seguì "Dalle Alpi alle Piramidi" (Arcana Editrice).
Importanti per il movimento alternativo le varie guide che vennero, in quel periodo, pubblicate e fatte circolare quasi esclusivamente nel circuito underground, tra cui: come coltivare la marijuana, come realizzare una radio libera, i manuali di autodifesa negli scontri di piazza, etc.
Molto attiva ad editare questo tipo di manuali la viterbese Stampa Alternativa, che lancerà anche la collana Millelire, capace, grazie al prezzo contenuto, di garantire tirature elevatissime.

domenica 25 ottobre 2009

Libri, Musica e Spettacoli

La rivoluzione in musica arriva dalla Sicilia.

«Una volta le "buttane" restavano tali o facevano le attrici in film di serie b. Oggi entrano in politica». E' Carmen Consoli che parla, in merito all'uscita del nuovo disco di inediti previsto per il 30 ottobre.
E ancora: "Viva l’Italia, il calcio, il testosterone, gli inciuci e le buttane in preda all’ormone. a noi ci piace assai la televisione,proprio l’oggetto – dico – esposto in salone". Una Carmen Consoli che non ha paura di dipingere, ancora una volta, l'Italia delle "buttane", l'Italia degli stupri e della smania di potere. Il tutto accompagnato da un vivo e nostalgico ricordo del padre, recentemente scomparso: infatti "Elettra", il titolo del disco, ricorda il personaggio mitologico che rappresenta l'amore per il padre.
Nondimeno, Franco Battiato con "Inneres Auge", il nuovo singolo in uscita il 30 ottobre.
Sensibilità, quella di Battiato, che risuona particolarmente ferita dagli attuali tempi e che esprime il suo urlo di dolore proprio col brano Inneres Auge.
Si tratta di nuovo importante capitolo di quel filone della vicenda artistica dell'autore siciliano che potremmo definire "dell'indignazione".
"Uno dice che male c'è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato? Non ci siamo capiti e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?"
Ed i riferimenti sono chiari. E di certo non puramente casuali.

Scudo Fiscale

Scudo Fiscale

Questa volta non posto un articolo o un commento personale.
Vi posto un video, preso dal sito della RAI.
Dalla trasmissione di Santoro, Anno Zero, il giornalista Marco Travaglio fa un monologo - approfondimento sul tema dello scudo fiscale.



Voi che ne pensate?

Puoi anche guardare il video cliccando su Rai.tv

Vespa: "150 mila euro per i giovani "

Iniziamo dalla mia opinione. La notizia è di quelle che scotta. Vedremo se sarà solo una promessa dovuta al chiacchiericcio sul suo aumento del contratto.
Ma per la prima volta nella mia vita appoggio Bruno Vespa, un personaggio molto chiacchiarato e dai più amato e stimato.
Il Corriere della Sera lo ha intervistato e la sua idea, a mio avviso, è davvero una buona idea.

Adesso il contratto torna sotto esame. Non pensa di accettare un ribasso, come hanno fatto al­tri personaggi Rai?
«Il consiglio Rai ha chiesto giustamen­te un approfondimento. Se si rifanno conti e confronti, qualche piccola limatu­ra tecnica è possibile. Ma vorrei andare oltre. In tempi difficili bisogna essere so­lidali. Alle opere umanitarie, come è no­to, giro ormai quasi per intero i proventi di convegni e dibattiti. Adesso vorrei ri­nunciare a 150 mila euro all’anno del mio nuovo contratto (600 mila euro in quattro anni) se la Rai utilizzasse questa somma per dieci borse di studio annuali da 15 mila euro l’una per dieci giovani da ammettere, dopo una accurata sele­zione, a un corso-concorso serissimo co­me quello che quarant’anni fa portò me e altri trenta colleghi in Rai. Mi piacereb­be che una somma analoga (collettiva, non voglio impoverire nessuno...) la sot­toscrivessero insieme Santoro, Fazio, Dandini, Bignardi, Annunziata, Floris in modo da raggiungere le venti borse di studio. Da sempre a 'Porta a porta' il mo­desto turn over si fa guardando i prodot­ti dei candidati prima di incontrarli. E molti, ovviamente, non li incontriamo nemmeno. Ho detto ai miei: non voglio sapere per chi votate, ma fate sì che io non me ne accorga mai. Vorrei che quei dieci o venti ragazzi fossero scelti così. E’ un sogno? E continuo a chiedermi: ma perché tutto questo capita soltanto a me?».

Leggi tutto l'articolo su Corriere.it

sabato 24 ottobre 2009

Politica Interna, Marrazzo

Riportiamo qui una parte dell' articolo di Repubblica.it su un avvenimento di cronaca-politica molto di moda degli ultimi giorni. Voci di corridoio parlano di dimissioni "consigliate" al Presidente della Regione.
L'invito ai lettori è il seguente: perchè dovrebbe dimettersi lui quando, una carica dello stato ben più alta, non lo ha fatto per un episodio paragonabile?

I magistrati parlano di una "messa in scena intenzionale" per la presenza di droga

Il tesserino, la cocaina, gli assegni nel filmato del ricatto a Marrazzo

Cosa è accaduto a Piero Marrazzo in un appartamento della Cassia abitato da una transessuale? Cosa documentano le immagini del video di due minuti girato in quella circostanza? Quale rispondenza hanno le dichiarazioni pubbliche del Governatore ("Una bufala. Un falso") con quanto sin qui accertato dalla Procura della Repubblica, il Ros e il Nucleo provinciale dei carabinieri di Roma? Marrazzo ha pagato davvero chi lo ricattava? E perché, per tre mesi, ha taciuto il ricatto?

La scena si apre in un giorno feriale della prima settimana del luglio scorso. E' tarda mattina. I carabinieri Luciano Simeone, 30 anni, e Carlo Tagliente, 29, del Nucleo di polizia giudiziaria della stazione carabinieri Trionfale, fanno irruzione in un appartamento che le indagini collocano in via Gradoli, indirizzo carico di ben altre suggestioni della nostra storia repubblicana. E' una casa che sanno essere l'alcova di una transessuale brasiliana che si fa chiamare "Natalì" dove - dicono - è stata segnalata "una grossa partita di cocaina". Non è dato sapere, al momento, chi gli indichi proprio quell'indirizzo ("Un confidente", sostengono genericamente giovedì pomeriggio nelle loro dichiarazioni spontanee al momento dell'arresto). Né è dato sapere (i due carabinieri lo negano) se siano al corrente che in casa c'è un ospite dal nome importante, Piero Marrazzo.

Rintracciata da "Repubblica", "Natalì" conferma di conoscere il Governatore, ma nega la circostanza di quell'incontro ("in luglio ero in Brasile", dice). Sostiene che il "vero luogo" dell'irruzione non sia molto lontano da casa. E che, quella mattina di luglio, Marrazzo fosse in compagnia di una tale "Brenda".

Il dettaglio non è evidentemente secondario per valutare i ricordi e l'attendibilità dei protagonisti di questa storia. Ma non cambia la sostanza delle cose. Perché è un fatto (per altro confermato da Marrazzo nell'interrogatorio che rende come parte lesa alla Procura della Repubblica mercoledì 21 ottobre), che al momento della loro rumorosa irruzione (sia via Gradoli o un condominio non lontano), i carabinieri si trovano di fronte un transessuale ("Natalì" o "Brenda", o come si faccia chiamare, lo accerteranno presto le indagini) che si copre frettolosamente il busto con uno scialle e il governatore del Lazio con indosso la sola camicia.

Nella stanza da letto del piccolo appartamento - a stare ancora alle dichiarazioni spontanee dei due carabinieri arrestati - su un tavolino accanto al letto, c'è il portafoglio di Marrazzo, la sua tessera plastificata per gli ingressi alla Regione e una striscia di cocaina. I due carabinieri sostengono di aver identificato i due uomini e di aver quindi lasciato la casa dopo aver verificato che la cocaina sul tavolo non supera la "modica quantità". Negano di aver girato un video che ritrae la scena.

I carabinieri Simeone e Tagliente, con tutta evidenza, mentono e non a caso dell'irruzione di quel giorno non lasciano alcuna traccia documentale nei registri di servizio. Ma fino a che punto mentono?
Il video, girato con un telefonino, e della durata di circa due minuti, esiste. Ritrae Marrazzo e il suo compagno esattamente nelle condizioni di tempo e di luogo dell'irruzione. Le immagini indugiano sulle nudità. Sui dettagli della striscia di cocaina, il portafoglio, il tesserino plastificato. Si distingue la voce di Marrazzo articolare parole di disperazione ("È una rovina". "Mi rovinate"). Solo loro possono averlo girato. E che siano loro, lo confermerà il tentativo, a partire dal settembre scorso, con cui il loro commilitone, Antonio Tamburrino, prova a trattarne la vendita (tra gli 80 e i 100 mila euro) con un'agenzia fotografica di Roma, una di Bologna, e Massimiliano Scarfone, il fotografo dello scatto a Sircana, portavoce di Prodi, su un marciapiede di Roma frequentato da transessuali.

Se si può dunque dare per scontato - come del resto fanno gli inquirenti - che il video venga girato dai due carabinieri al momento della loro irruzione, altro discorso è stabilire se si tratti di una messa in scena. Ascoltato in Procura mercoledì scorso come parte lesa, Marrazzo conferma la sua presenza nell'appartamento sulla Cassia. Spiega di aver consegnato tremila euro in contanti al suo compagno di quel giorno e di essere stato derubato dai carabinieri di altri duemila che erano nel portafoglio.
Aggiunge che i militari si sarebbero fatti consegnare "con modi intimidatori" i suoi documenti di identità (tesserino della Regione compreso) e che, solo a quel punto, e nonostante le dimensioni ridotte della stanza da letto (non più di 10 metri quadri) avrebbe realizzato che sul tavolino della stanza da letto c'erano "delle strisce di cocaina". Marrazzo non ricorda neppure che i carabinieri abbiano girato un video. È convinto che abbiano introdotto la cocaina nell'appartamento).
Aggiunge che le minacce dei carabinieri lo convincono a staccare e consegnare immediatamente ai due militari tre assegni in bianco per un importo di circa 20 mila euro. E che quegli assegni - come avrà modo di verificare tempo dopo - non verranno incassati, tanto da convincerlo a denunciarne lo smarrimento. Marrazzo non è altrettanto preciso su quel che accade tra luglio e le settimane scorse. Parla di nuovi contatti con la banda in divisa. Ma non è in grado di precisare.
Né è in grado di spiegare perché, né quel giorno di luglio, né i giorni che seguirono, scelse di tacere il ricatto alla magistratura, all'Arma dei carabinieri, alla polizia.

Marcegaglia,a rischio 700mila posti

(ANSA) - MANTOVA, 24 OTT -
'La situazione e' complessa, difficile, ma non vediamo panico e non vediamo catastrofi', afferma Emma Marcegaglia sulla crisi.

Il presidente di Confindustria, a proposito della 'stima di un milione di aziende'' a rischio, di cui parla la piccola industria, sottolinea che 'la nostra stima e' che si perderanno 700 mila posti di lavoro'. Il governo, ha detto, deve passare dagli annunci ai fatti, come nel caso dell'Irap.

«Giovedì c'è stato l'annuncio di Berlusconi sul taglio dell'Irap. Diciamo a Berlusconi e Tremonti: ora passate ai fatti. Ascoltate la Lega, che ha detto di cominciare rendendo deducibili dall'Irap gli oneri finanziari e il costo del lavoro. Pensiamo anche che vadano tolte un po' di tasse sul lavoro, perché i lavoratori sono quelli che, insieme alle imprese, stanno soffrendo di più. Facciano le riforme e taglino la spesa pubblica improduttiva che sta diventando veramente inaccettabile in un momento di crisi come questo. L'Irap è una tassa odiosa anche per questo, perché incide sul costo del lavoro e fa pagare le tasse anche alle aziende in perdita».

venerdì 23 ottobre 2009

Cronaca Usa, pilota dimentica di atterrare

Questa notizia è presa dal corriere della Sera.it
Dimentica di atterrare e manca la pista di 240 km!

Un aereo della Northwest Airlines diretto a Minneapolis, negli Stati Uniti, ha mancato l'aeroporto di 240 chilometri perché il pilota si sarebbe «scordato» di atterrare: era immerso in una accesa discussione con il personale di bordo. L'apparecchio, un Airbus A320 partito da San Diego e diretto a Minneapolis con 147 passeggeri a bordo, ha perso improvvisamente il contatto con la torre di controllo verso le 19 di mercoledì sera. Sono subito scattati gli allarmi. Due aerei caccia erano pronti al decollo. Solo dopo un'ora il pilota ha ristabilito le comunicazioni con la pista. La giustificazione: in quel momento il personale di bordo era alle prese con una vivace discussione proprio sui regolamenti della compagnia aerea, e il pilota si sarebbe «scordato» d'atterrare, ha spiegato la Faa, l'autorità che sovrintende alla navigazione aerea americana.

«NON STAVANO DORMENDO» - L'Agenzia per la sicurezza del volo (National Transportation Safety Board) ha smentito le speculazioni del primo momento secondo le quali i piloti si sarebbero «addormentati» sulla cloche. Nel frattempo, pilota e copilota sono stati sospesi dal servizio e sono sotto indagine da parte della Faa. Una volta interrotto il contatto radio, la Faa ha messo subito in allerta l'aeronautica militare; ogni scenario era possibile in quei minuti - anche un sequestro e dirottamento del velivolo, ha comunicato la NTSB. Due aerei da combattimento erano pronti al decollo, ma «appena è stato ripristinato il contatto abbiamo segnalato il cessato allarme», ha spiegato il portavoce militare Michael Kucharek. Quando l'Airbus è atterrato a Minneapolis la polizia è salita a bordo; i passeggeri non si sarebbero accorti del «giro lungo, ma sono rimasti sconvolti quando hanno appreso ciò che era realmente successo», ha detto Andrea Allmon, che sul volo 188 della Northwest sedeva nella business class.

giovedì 22 ottobre 2009

Politica Minacce a Berlusconi su Facebook

«Abbiamo dato disposizioni perchè il sito contenente minacce al premier apparso su Facebook venga subito chiuso e denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti». Lo ha detto il ministro dell’interno, Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa all’Aquila. C’è, ha aggiunto «massima attenzione da parte delle forze dell’ordine per questi fatti».

«Non credo - ha spiegato il ministro - che esista un paese al mondo dove qualcuno può scrivere su un sito ’uccidiamo il premier’. È apologia di reato, anzi peggio. È un problema di cultura: se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c’è il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto. Non riesco a capacitarmi che ci sia qualcuno che possa esprimere l’intenzione di uccidere un’altra persona».

Prendo in prestito le parole del nostro presidente della Repubblica.
Abbassiamo i toni.
Berlusconi è sicuramente un politico controverso.
E' il diavolo in persona per alcuni.
Un uomo da premio nobel per la pace per altri.
Ora, cialtronate a parte, mi sembra il caso di smorzare i toni.
Che su un social network importante come Facebook si arrivi a tali estremi mi sembra alquanto preoccupante.
Ora non facciamo di Berlusconi un martire, ma cerchiamo di trovare il limite nell'accanimento.
Libertà di stampa e di espressione sono diritti sacrosanti.
Ma alla libertà ed ai diritti corrispondono relativi doveri e rispetto delle liberta' altrui.
E primo e incomprimibile diritto dell'uomo in quanto tale è il diritto alla vita!
Il dibattito politico non deve dimenticare che gli eccessi potrebbero scivolare nel fanatismo allucinato di alcuni.
Pochi, si spera.
Ci si aspetta pertanto una condanna senza se nè ma da tutti gli esponenti politici di destra e di sinistra.
Una condanna senza partito, colore e schieramento.
Non credo che su un argomento simile si possa accendere un ulteriore dibattito politico.
Non ci sono sè e non ci sono ma.
E da coloro che si reputano i soli fautori di giustizia e pace ci si aspetta una condanna ancora maggiore.
Sarà la nostra classe politica capace di dimostrare che siamo un paese democratico e non fanatico?
Ai posteri la sentenza...

Sport Milan da Champions

Che Milan.
A dirvelo è una persona che ieri sera ha avuto la fortuna di essere al Bernabeu e di vivere di persona tutte le emozioni. Potremmo parlare per ore, potrei postare i commenti dei giornali spagnoli o i commenti dei tifosi spagnoli che credetemi: l'hanno presa davvero male.
Eh si, non sono bastati 250 MLN di euro per fare una squadra o meglio la squadra c'è ma latita il gioco e l'allenatore non è ancora stato in grado di imporsi.
Posto qui una parte dell articolo che trovate sulla Stampa.it che riassume ciò che è stata la partita di ieri sera.

Fischi livorosi scortano i tacchi di Ronaldinho, il 4-3-3 del Milan è un inno alla storia della società più che una moderna terapia anti crisi. Kakà, lui, opera a ridosso di Raul e Benzema, in una posizione che lo porta spesso a tamponare Pirlo. Pellegrini ha scelto un 4-2-2-2 che ruota attorno al radar nebbioso di Xabi Alonso. I ritmi d’ingaggio sono lenti, ambigui, nessuno ha fretta. Ci sarebbe, al 14’, un rigore netto di Zambrotta su Benzema, ma De Bleeckere, il sicario belga che secondo la stampa madridista aveva già azzoppato il Real a Liverpool, non ha voglia o non ha visto. Pato e Seedorf cercano i morsi di Inzaghi, laggiù fra Raul Albiol e Pepe. Uno pensa al «matrimonio» di Perez con Platini, e allora la partita gli sembra il relativo rinfresco. Prova ne sia il tiretto di Granero, al 19’, un tiretto che un portiere parerebbe con una mano. Un portiere. Non Dida. O almeno, non il Dida del Bernabeu.

Chissà cosa gli prende: Raul, che stava rientrando, annoiato, lo punta e ne irride la presa (parola grossa). A Coverciano spiegano e rampognano. Sacchi aveva suggerito di aggredirlo, il Madrid. Poi arriva Dida e la lavagna va a farsi benedire. Mancano, ai bianchi, le sgommate di Cristiano Ronaldo. I sistemi di gioco sono troppo pretenziosi in rapporto ai motori delle squadre. Si procede a piccole processioni, la palla imbucata da Sergio Ramos e Marcelo, oppure lavorata da Seedorf. Ricorda una gomma sgonfia, la partita: e Kakà, come Ibrahimovic, sente e patisce il richiamo della foresta. I pugni di Dida su sventola di Marcelo e tiro-cross di Kakà hanno tutta l’aria di un laborioso patteggiamento. Alla ripresa, dopo un quarto d’ora di sterile tamburello, la trama scappa via al regista. Inzaghi pagherebbe, pur di lasciare un’orma al Bernabeu.

Ci prova, il Milan, con i tocchi di Seedorf e i rintocchi di Pato. Il Real rumina un calcio che ha poco del fascino d’antan, ligio com’è a coprire gli spazi e a non isolare Pepe e Raul Albiol. Per Platini, Benzema darà al Real i gol di Butragueño e Raul: così, a naso, la strada mi sembra ancora lunga. Non meno improvviso del paperone di Dida, ecco la papera di Iker Casillas, stecchito da una «telefonata» di Pirlo da almeno una trentina di metri. Campa cavallo. Leonardo aveva appena richiamato Inzaghi e inserito Borriello, con relativo accentramento di Pato. Il Real, che poco sin lì aveva fatto, nulla fa. Si addormenta. Lascia ad Ambrosini l’agio (e il merito) di pennellare un lancio al bacio per Pato: Pepe e Raul Albiol lo perdono, Iker Casillas esce dall’area come un seminarista, Pato lo scarta e raddoppia.

Drenthe, entrato al posto di Granero, alza un gran polverone. Così alto, e così spesso, da nascondervi persino il sinistro del pareggio, dal limite, con Dida (tanto per cambiare) in leggero ritardo. Da un primo tempo alla camomilla a una ripresa a tutto gas. Eppure a Kakà non riescono i dribbling dell’età dell’oro. L’ordalia prende fuoco. Giusto annullare il gol di Raul per fuorigioco, ingiusto cancellare l’incornata di Thiago Silva per fallo di confusione (con accenno di rissa sedato a fatica): in entrambi i casi, vi raccomando i portieri. Il Milan pesca nella memoria. Borriello gli ha dato più fisicità. I bianchi si allungano e si allargano, dilettanti allo sbaraglio. La nemesi non ne può più e arma il talento Seedorf. Palla a Pato, ciao Kakà, adiós Real. Nemmeno il Milan di Sacchi, il Milan più grande, aveva vinto qui al Bernabeu. È la selvaggia bellezza del calcio.

mercoledì 21 ottobre 2009

TV, Mesina all'isola dei famosi

Ecco la notizia apparsa sul corriere

E' nata come una notizia gla­mour: il bandito in Nicaragua. Dopo, un caso politico. E non è neppure confermato che vada. «Se mi scelgono, e a me va be­ne, dirò di sì. Se no, no». Gra­ziano Mesina misura le parole, all’inizio, mentre commenta l’ipotesi di una sua partecipa­zione all’«Isola dei famosi». La faccia, poi, diventa di pietra quando sa che diversi parla­mentari hanno giudicato «im­morale » l’ipotesi di coinvolger­lo nella settima edizione del programma condotto da Simo­na Ventura.



Ma si!Mandiamo pure in tv ex banditi, repitori, assassini, stupratori e quant'altro.Tanto ormai in tv c'è di tutto.Magari se Totò Riina un giorno dovesse ricevere una grazia potremmo ritrovare anche lui protagonista di un reality.In fondo è già stato protagonista di una fiction.
E con quali conseguenze?
Dopo un sondaggio svolto tra i bambini che avevano visto la fiction in questione(sorvoliamo sulle scelte educative dei genitori che gli permettono di vedere certe cose), il risultato è stato che....il loro personaggio preferito era appunto Totò Riina.
E quindi, mandiamoli pure in tv.
Facciamo in modo che diventino un esempio per le nuove generazioni.
Si è detto che Mesina ha scontato 40 anni di galera e adesso deve ricostruirsi una vita, ma mandarlo in tv è tutt'altra questione.
E comunque, sempre per rimanere sullo stesso esempio, anche Riina sta scontando la sua pena.Se un giorno dovesse uscire per grazia ricevuta?
Anche a lui o a gente come lui daremo questa possibilità?
Perchè non dare questo tipo di visibilità a gente onesta?
A gente che può essere veramente un esempio?
In fondo si dice tanto che il nostro Premier è un cattivo esempio.Mi pare però che alla gente i cattivi esempi piacciano

Approfondisci il tema su La Stampa

Politica Tremonti si dimette?

Un fulmine a ciel sereno. Da repubblica.it apprendiamo che Giulio minaccia le dimissioni "Se non mi difendi me ne vado".

Si dice che l'attuale ministro non abbia gradito la linea politica scelta dal premier riguardo il suo recente cambio di opinione sul posto fisso.

"O blocchi subito le polemiche oppure io non posso più stare qui". Di buon mattino Giulio Tremonti aveva letto la prima pagina di "Libero" e aveva capito che qualcosa stava accadendo. Poi era stato avvertito della contestazione in corso tra molti dei "big" del Pdl. Quell'evocazione del "posto fisso" stava insomma scatenando un pandemonio. E il ministro solo in parte se lo aspettava. Allora ha alzato il telefono e ha chiamato Silvio Berlusconi. Minacciando a chiare lettere le dimissioni.

I rapporti tra i due, del resto, sono ormai quelli di due "separati in casa". I "duelli" in consiglio dei ministri si ripetono quasi ogni settimana. Non è la prima volta che il superministro agita l'addio. Lo ha fatto anche nell'ultima riunione di governo. "Preparate le valige - è il refrain che Tremonti ripete come un mantra ai suoi collaboratori - perché tanto da qui ci cacciano". Domenica scorsa, poi, visitando la Fiera del Tartufo a Pecorara, in provincia di Piacenza, si era lasciato andare ad una espressione simile: "Non vedo l'ora di andare in pensione...". Berlusconi, invece, lo segue "con sospetto". Non sopporta quelle riunioni dell'Aspen Institute con tanti, "troppi", esponenti dell'opposizione. Compresa quella fissata per il prossimo 23 novembre a Lecce.

Leggi l'intero articolo su Repubblica.it

martedì 20 ottobre 2009

"Mazzette a talebani", Italia coinvolta

Terzo affondo del Times contro l'Italia

Il "Times" è tornato per la terza volta ad occuparsi dei presunti pagamenti dell'Italia ai talebani per evitare attacchi in Afghanistan. Il quotidiano inglese sostiene di aver avuto conferma da "un alto funzionario Usa" che "lo scorso anno la questione fu sollevata a Roma dagli americani alle loro controparti italiane".
"La questione (dei pagamenti) e' stata sollevata con gli italiani" ha dichiarato il funzionario secondo il Times. La fonte, prosegue il quotidiano, non ha confermato nè smentito che il passo presso il governo Berlusconi sia stato fatto in forma di protesta diplomatica. Funzionari della Nato hanno detto al Times che tale rimostranza è stata fatta dagli Stati Uniti a Roma lo scorso anno.

L'esperto che ha guidato la revisione della politica in Afghanistan per conto del presidente Obama, Bruce Riedel (che ora non fa più parte dell'amministrazione), ha detto al Times di aver sentito di accuse di pagamenti da parte degli italiani durante un viaggio a Parigi l'ultima settimana di settembre. Riedel afferma che un uomo d'affari con stretti legami con il governo francese gli ha detto che gli italiani pagavano i talebani, ma "avevano dimenticato di dircelo".

Secondo il Times, i militari francesi che erano subentrati agli italiani nel distretto afghano di Sarobi non sarebbero stati informati dei presunti pagamenti. Questo li avrebbe indotti a sottovalutare i rischi, finchè nell'agosto del 2008 dieci soldati francesi erano morti in un attentato.

Ministero degli Esteri afghano smentisce il Times: "Accuse false e irresponsabili"

Il Times dice che...
un funzionario dice che...
una fonte vicina al governo francese dice che...dice qualcosa che il governo francese non ha mai detto. Almeno fino ad ora non sono arrivate dichiarazioni.
Il times costruisce un "processo" contro l'Italia basato su "voci". Qualcuno dice qualcosa che ha sentito dire da qualcunaltro che l'ha saputo...come l'ha saputo?
Nessuna prova, solo voci. Troppo comodo infangare un paese senza prove.
Dateci le prove.
In questo "processo" l'onere di provare la fondatezza delle proprie "pesanti" accuse spetta a chi denuncia ed in un processo non è consentita la testimonianza con "ho sentito dire" a meno che non si facciano i nomi delle fonti, in modo che anche queste possano essere sentite.
Dateci le prove prima di condannare senza appello.

Kate83

Cassano in Nazionale

Non è una notizia Ansa o una dichiarazione di Lippi, è quello che vorrebbero i nostri lettori che hanno votato il sondaggio settimanale del blog.
Questo infatti, è il risultato del nostro sondaggio svoltosi nella prima settimana di vita di dilatuaopinione.blogspot.com.

Il 74% dei votanti vede nel talento barese una speranza , un faro che possa illuminare questa buia Italia sottotono che vince a stenti, senza gioco e con avversari modesti: altra musica dovremo attenderci in Sudafrica quando si apriranno le danze che ci vedranno nel ruolo della reginetta della passata edizione, bella sì ma anche un po’ fortunata e appagata.
Il 15% dei nostri lettori crede fermamente nel progetto Lippi, tanto da non voler il fantasista della Sampdoria nella nazionale ai prossimi mondiale; mentre l’11% è indeciso, incerto se una personalità così forte possa far del bene o del male allo spogliatoio.

Chissà come andrà a finire, la verità al sai solo tu, caro Marcello, e noi esprimeremo ( come sempre ) solo giudizi e richieste: non facciamo lo stesso errore di Baggio! Il 74% ha deciso!

Ringraziamo tutti i lettori che hanno votato, a loro e a tutti voi rivolgiamo in anteprima la seguente domanda oggetto del prossimo sondaggio:
Chi vincerà il Campionato di Serie A 2009/2010?
Inter? Juventus? Milan? Sampdoria? Fiorentina?
Votate!

lunedì 19 ottobre 2009

Sport E' Successo in Serie A

Nel week end in cui l’Inter stacca tutti e si issa solitaria in vetta alla classifica, sono due i protagonisti di giornata a segnare inesorabilmente la domenica pallonara. E anche il sabato.
Il primo è Josè Mourinho. Nemmeno lui, forse, si aspettava un’Inter così pratica e bella, la migliore della sua gestione, proprio nel momento di maggior difficoltà a causa degli infortuni.
I nerazzurri hanno perso Eto’o, Milito e Motta, ma a Genova hanno giocato da squadra e stritolato i malcapitati grifoni. Primo posto in classifica in solitudine, due punti in più dello scorso anno. Numeri da record.
Il secondo personaggio è Ronaldinho. Non lo diciamo, ma il dentone brasiliano pare essersi svegliato dal torpore che lo aveva abbracciato da qualche mese a questa parte.
Inutile nel vuoto 4-4-2 del primo tempo, si riscatta nel suo ruolo naturale di fantasista, dapprima siglando il pareggio e poi griffando l’assist d’oro per il resuscitato Pato.
Il numero 80 rossonero sembra aver voglia. I numeri, quelli calcistici si intende, sono dalla sua parte. Madrid sarà un altro banco di prova importante…
A parte ciò, male la Juventus, costretta al pari da una Fiorentina, in cui risplende sempre più il fulgido talento di Stephan Jovetic.
La Sampdoria di Cassano esce indenne dall’Olimpico, imprecando contro l’arbitro per due rigori non concessi, parsi netti ai più, e per l’infortunio al naso rimediato da Pazzini.
Per Mazzarri, invece, a Napoli ci sarà tanto da lavorare per raddrizzare una squadra, parsa troppo imprecisa e precipitosa.
Sorpresa di giornata, e forse della stagione, il Bari di Ventura.
I galletti biancorossi mettono da parte lustrini e champagne per sfoderare una prestazione arcigna, in cui non brillano le giocate dei singoli, ma luccicano le pedate di fieri operai (Donati, Masiello, etc), e le capocciate vincenti di Almiron e Ranocchia, difensore dal talento cristallino.
Ultima nota, infine, per Catania - Cagliari. Chiunque avrebbe pagato il biglietto al “Massimino” per assistere al gol splendido di Ricchiuti, degno apice di uno schema studiato e riprovato in allenamento, e alla straordinaria rovesciata vincente di Dessena. Ecco, a volte gli operai si trasformano in artisti…

Pasquale Scivittaro

Cronaca "Miei stupratori non sono pentiti"

Parla 15enne dopo sospensione processo

Ancora uno stupro.
Ancora tolleranza e pazienza per i carnefici.
Ancora una volta la giustizia non fa giustizia.
Dov'è la certezza della pena richiesta da più parti?

Due anni fa, quindicenne, venne stuprata a turno da otto coetanei nella pineta di Montalto di Castro, nell'Alto Lazio. Oggi, due anni dopo, non solo nessuno ha pagato per quella violenza; addirittura il processo è stato sospeso fino al 2012 e gli otto sono stati "messi in prova". Per la giovane vittima una decisione incomprensibile: "Non sono pentiti, vogliono continuare a rovinarmi la vita? Dovrò continuare a incontrarli per strada?".
E la ragazza, attraverso la voce di Daniela Bizzarri, consigliere alle Pari Opportunità della Provincia di Viterbo che racconta la vicenda al Corriere della Sera, sfoga la sua rabbia. "Io non avevo capito l'altro giorno - ha spiegato la giovane -: credevo che la messa in prova fosse finita, non che dovesse ancora cominciare. Invece questo inferno va avanti, e durerà ancora a lungo. Sono stravolta, distrutta. A che cosa serve metterli alla prova ora, dopo tanto tempo? Ogni volta che c'è il processo sto peggio: non dormo, non mangio, quando mi addormento ho gli incubi. Non voglio più andare nemmeno dallo psicologo: a che cosa serve ripetere sempre le stesse cose?".

"Cose" che sono chiarissime: quegli otto ragazzi che l'hanno violentata a turno per tre ore "non sono pentiti. Non mi sono arrivate né lettere né parole di scuse. Niente. Hanno anche cercato di spingere un ragazzo a dire che ero consenziente". Nemmeno andarsene da Montalto ha aiutato la ragazza a dimenticare: è stata a studiare prima a Roma e poi in Sicilia, "ma non ha funzionato: mi sentivo sola senza la mia famiglia e sono tornata". Ma non è più riuscita a riprendere a studiare: si è cercata un lavoro.

Per l'avvocato Piermaria Sciullo, legale della giovane, la ragazza è stata abbandonata. "La Legge prevede che gli stupratori, in quanto minorenni, vadano reinseriti. Ma nessuno ha pensato alla vittima, che è stata abbandonata. Nessuno le ha chiesto di che cosa avesse bisogno, nessuno le ha offerto un lavoro". Per Alessandra Mussolini "una vergogna che si sta consumando nel silenzio".

E' vero che per i minori si tenta prima di tutto il recupero, ma non è anche giusto che i minori capiscano che chi sbaglia deve pagare le conseguenze dei propri gesti?
Non è, questa, la primaria funzione della pena inflitta a chi viola le leggi?
Va bene dare un'altra possibilità a chi sbaglia.
Ma quale possibilità viene data alle vittime?

Kate83

Rubrica: La parola della Settimana Piccadilly

Piccadilly è una delle principali strade di Londra, si sviluppa per 1,5 km partendo a sud-ovest da Hyde Park Corner per terminare a Piccadilly Circus al nord est. La strada fa parte della strada nazionale A4 (Londra Bristol) una delle principali arterie del paese.

Piccadilly è interamente compresa nella City of Westminster.
Sino al XVII secolo l'area era conosciuta con il nome di Portugal, il nome Piccadilly si deve ad un sarto di nome Robert Baker, proprietario di un negozio nello Strand, che fece fortuna producendo e vendendo dei colli rigidi che erano di moda all'epoca e che erano chiamati picadils. Il sarto comprò una vasta area nella zona occidentale di Londra e nel 1612 vi fece costruire un palazzo che venne chiamato Piccadilly Hall.

Dopo la restaurazione della monarchia inglese (1660) le aree di Piccadilly e di Mayfair (situata più a nord) divennero delle ambite località residenziali, vi vennero costruiti alcuni fra i più sontuosi palazzi londinesi dell'epoca come Clarendon House (dove ora si trova Albemarle Street), Berkeley House (in seguito Devonshire House) e la residenza di Sir John Denham's (poi Burlington House). Successiva è invece la costruzione di Melbourne House (ora The Albany), Apsley House, Bath House e Cambridge House.

Nella parte occidentale della strada risiedevano diversi membri del ramo britannico della famiglia Rothschild, tanto che colloquialmente quella parte di strada venne chiamata Rothschild Row. Agli inizi dello scorso secolo molti di questi edifici erano già stati demoliti oppure erano divenuti edifici pubblici. L'allargamento di Park Lane e la trasformazione di Hyde Park Corner in uno dei principali punti di snodo del traffico troncarono l'estremo occidentale della via col risultato che Apsley House ne venne di fatto staccato.
A dispetto della presenza di alcuni negozi molto famosi attualmente Piccadilly non è una delle principali strade dello shopping londinese. Vi si trovano l'Hotel Ritz ed alcuni altri hotel di lusso, edifici di uffici ed alcuni edifici residenziali di lusso.

Cronaca Stato-Mafia " Ci furono trattative"

La trattativa con la mafia nei primi anni ’90 c’è stata ed anzi Cosa Nostra aveva capito di poter ricattare lo Stato. A sostenerlo è il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, intervistato dal Tg 3. «Quando Riina dice a Brusca, come lui ci riferisce, che "si sono fatti sotto" vuol dire che è scattato il meccanismo di ricatto nei confronti dello Stato: la strage di Falcone ha funzionato in questo modo. L’accelerazione probabile della strage di Borsellino può allora essere servita a riattivare, ad accelerare la trattativa con i rappresentanti delle istituzioni», dice Grasso. Per il procuratore «il momento era terribile, bisognava cercare di fermare questa deriva stragista che era iniziata con la strage di Falcone: questi contatti dovevano servire a questo e ad avere degli interlocutori credibili. Il problema - continua - è di non riconoscere a Cosa nostra un ruolo tale da essere al livello di trattare con lo Stato, ma non c’è dubbio che questo primo contatto ha creato delle aspettative che poi ha creato ulteriori conseguenze». In ogni caso dopo l’arresto di don Vito Ciancimino e Riina «le stragi prendono un’altra strada, ma continuano. Io ritengo - conclude Grasso - che ci sia sempre un unico filo che collega le stragi iniziali, come l’omicidio Lima, a tutte le altre, tra cui quelle mancate dell’attentato all’Olimpico».

«LA TRATTATIVA HA SALVATO LA VITA A MOLTI MINISTRI» - L'intervista in serata al Tg3 ha fatto seguito a un'altra, uscita sulla Stampa, nella quale il procuratore nazionale antimafia sosteneva che la trattativa tra Stato e mafia «ha salvato la vita a molti ministri. Anche via D'Amelio -afferma Grasso- potrebbe essere stata fatta per "riscaldare" la trattativa. In principio pensavano di attaccare il potere politico e avevano in cantiere gli assassinii di Calogero Mannino, di Martelli, Andreotti, Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivo - dice il magistrato - probabilmente perché capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire le loro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato la vita a molti politici». Grasso, cita le carte processuali e anche di un "papellino" comparso poco tempo prima del "papello": «Potrebbe essere stato consegnato ai carabinieri del Ros, al col. Mori che nega l'episodio, da uno strano collaboratore dei servizi che chiedeva l'abolizione dell'ergastolo per i capimafia Luciano Liggio, Giovanbattista Pullará, Pippo Calò, Giuseppe Giacomo Gambino e Bernardo Brusca. Anche quelle richieste ovviamente finirono nel nulla perchè irrealizzabili».
Approfondisci l'argomento su Republica.it

domenica 18 ottobre 2009

Libri, Musica e Spettacoli

Musica e videogames.
Anche Vasco entra nel mondo dei giochi musicali.

Nel 2008 è toccato agli ABBA e adesso tocca a Vasco Rossi.

Si chiama SingStar Vasco, il nuovo gioco in uscita a novembre su PlayStation 3 e PlayStation2. Singstar è una nota serie di giochi prodotta da Sony dove non si deve far altro che cantare seguendo le basi musicali originali: insomma, una sorta di karaoke di nuova generazione.
I brani contenuti nel disco del gioco saranno 25, ma per la per la versione PS3 non si escludono contenuti aggiuntivi scaricabili che potrebbero venire pubblicare in un secondo momento.
Unica nota deludente è la scarsa presenza di materiale del "vecchio" Vasco, quello che, personalmente, mi piace ricordare.

ICT SMS Gratis? si può, con Skebby

Introduzione

Skebby è una delle applicazioni per cellulare più scaricate del momento. Come riporta il sito ufficiale skebby.it, si tratta di un "programma per cellulare semplice e gratuito che ti permette di inviare SMS gratis dal telefonino via Internet".

"Definito come lo Skype degli SMS, funziona su tutti i telefonini senza cambiare né operatore né numero e senza un nuovo contratto. Skebby è facile da installare e facilissimo da usare".

Una tecnologia client-server

Skebby è basato su una soluzione tecnologica innovativa (client-server): sfruttando la connessione a Internet del telefonino, questa applicazione consente di trasmettere SMS gratis via Internet. Skebby, infatti, è in grado di stabilire connessioni tra due utenti che lo usano passando attraverso un server intermedio (il gateway SMS di Skebby) senza mai transitare sui canali GSM. Sembra un prodigio, ma in verità è semplicemente il frutto di un'idea brillante: far transitare gli SMS sul canale dati invece che quello tradizionale. Di fatto Skebby funziona in due modalità. "La prima prevede che il mittente e chi riceve abbia il programma Skebby installato sul cellulare. In questo caso l'SMS viaggia su Internet al solo costo di connessione fino al gateway SMS Skebby, e da qui a destinazione senza mai transitare sui canali GSM degli operatori mobili. (Free SMS Skebby)", si legge sul sito ufficiale. "La seconda modalità è quella in cui il mittente dell'SMS ha Skebby, mentre chi riceve l'SMS non ce l'ha. In questo caso, l'SMS viaggia su Internet al solo costo di connessione fino al gateway SMS di Skebby, per poi essere indirizzato verso i gateway degli operatori mobili italiani o esteri, e da qui a destinazione via rete GSM (Easy SMS Classic o Basic)".

L'intervista con Mister Skebby

A questo punto è il momento di passare all'intervista con Davide Marrone, vice presidente e fondatore.

Prima di tutto: quando nasce Skebby e come è nata l'idea?

Davide Marrone: l'idea è si è sviluppata nelle aule dell'Università Statale di Milano, dove si rifletteva tra studenti squattrinati su quanto costasse messaggiarsi tra amici. Caso vuole che proprio in quei mesi stessi frequentando un corso per programmare su terminali mobili e così, un po' per gioco, un po' per occupare il tempo del viaggio tra Milano e Como, è partito il progetto. La prima versione del progetto, quella che ho realizzato come puro passatempo, l'ho chiamata "Raxle". Da questa idea originale ho deciso di trasformare la mia passione in un vero e proprio progetto imprenditoriale, e ho fondato Skebby.

Può raccontarci un po' della tua storia e delle tue passioni informatiche?

DM: In tanti credono che io sia un geek, ovvero uno smanettone, e forse hanno ragione se per geek intendiamo un ragazzo appassionato di tecnologia. Con alcuni amici, due anni fa, partecipai al defcon, la gara mondiale di sicurezza informatica: avevamo un computer e dovevamo proteggerlo dagli attacchi di alcuni degli hacker più capaci al mondo. Arrivammo quarti. Ecco, questo è l'aspetto dell'informatica che mi appassiona di più: avere sempre nuove sfide derivanti da nuove tecnologie.

Innovare in Italia non è semplice, ma si può fare

Come è stato accolto Skebby in Italia?

DM: Innovare in Italia non è semplice. Ovunque si sostiene che il nostro Paese abbia bisogno di innovazione in ogni campo, ma poi, quando ci si dà da fare e si inizia a sporcarsi le mani, ci si ritrova sempre in pochi. Oltre a questo, si aggiunge un altro problema: chi prova a realizzare un'idea nuova, senza grandi fondi o appoggi esterni, viene sempre guardato con sospetto. Invece di domandarti "dove vuoi arrivare?" tutti ti chiedono "da dove vieni?". Ed è un peccato: l'Italia può partorire idee brillanti come qualunque altra nazione, ma sembra non crederci.

Skebby è compatibile con tutti i personal computer e cellulari?

DM: Skebby è scritto in Java, ciò significa che funziona su qualunque cellulare che supporti questo linguaggio. Oltre a questo, esistono versioni leggere in grado di funzionare anche sui cellulari meno recenti. Posso affermare quindi che funziona su oltre il 95% dei cellulari.

Per le imprese avete pensato a qualcosa di particolare?

DM: Per le imprese abbiamo elaborato una piattaforma dedicata del nostro programma nel nostro sito. Crediamo infatti nell'SMS come mezzo di marketing e di contatto tra clienti e fornitori. I numeri ci danno ragione: l'SMS resta il mezzo di comunicazione mondiale più diffuso, quello più utilizzato in qualunque fascia d'età. La nostra idea, così, è di trasformare questo servizio così immediato e conosciuto in uno strumento di business per i nostri clienti. Ma non ci fermiamo qui: Skebby può offrire servizi in broadcasting gratis o a pagamento, trasmettere contenuti scelti dall'utilizzatore o dal cliente, creare comunità istantanee alle quali far pervenire messaggi promozionali (per esempio il lancio di un nuovo prodotto o una campagna sconti). Insomma, abbiamo preso un prodotto conosciuto – ma proprio per questo collaudato – come l'SMS e lo stiamo trasformando in un social media dedicato all'utenza business.

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Cronaca Disoccupato trova 2000 euro.... e li restituisce

Davvero un bel gesto: "Ho due figli e vivo con 400 euro al mese" racconta il nostro protagonista.
I soldi erano in una busta vicino alla Posta e appartenevano a un pensionato.
Disoccupato da cinque anni, trova 2.000 euro in strada e li restituisce.
Povero ma onesto, Pasquale Ricci, 54 anni, ci ha messo un attimo a scegliere se tenere per sé quel denaro o cercare chi lo aveva perso.
Questa storia è successa a Limbiate, nel Milanese, dove l'ex-operaio ha trovato una busta piena di contanti davanti all'ufficio postale.
In mobilità dal 2004, sposato e padre di due figli, vive con 400 euro al mese. “Ho pensato che chi aveva perso quei soldi potesse passarsela peggio di me”, racconta l'uomo. In meno di mezz'ora le banconote sono tornate nelle tasche del legittimo proprietario, un pensionato di 75 anni.

sabato 17 ottobre 2009

Politica Interna, Minacce a Berlusconi, Fini e Bossi

Il quotidiano Il Riformista ha ricevuto una lettera contenente minacce nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del presidente della Camera Gianfranco Fini e del leader della Lega Umberto Bossi. A dare la notizia è il direttore del giornale, Antonio Polito.

Nella missiva, firmata Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente e la stella a 5 punte, si indicava le 23.59 di ieri come termine ultimo entro i quali i tre esponenti politici avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni. "Lasciate la politica e il primo (Berlusconi ndr) si consegni alla giustizia comune perché in quella comunista la sentenza sarà inevitabile", si chiude il messaggio consegnato alla Digos di Roma.

La lettera è stata spedita da Milano l'8 ottobre, all'indomani della decisione della Corte costituzionale sul lodo Alfano, ed è stata aperta questa mattina. "Dopo la sentenza della Consulta, il presidente del Consiglio non vuole dimettersi - si legge ancora - noi diciamo basta".

I mittenti assicurano che non intendono ricorrere "a bombe o coinvolgere innocenti", ma che sono pronti a una vera e propria rivoluzione armata come a Cuba. "Berlusconi, Fini e Bossi - capo delle nuove camicie nere - se volete evitare un nuovo 8 settembre dimettetevi entro le 23.59 del 16 ottobre", è l'avvertimento. "Un'analisi - giudica il direttore del Riformista - molto ingenua, anche se si rifà alla stretta attualità".
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venerdì 16 ottobre 2009

Sport Cassano

Ormai ne parlano proprio tutti. Il pubblico lo invoca durante le partite della nazionale e Lippi? Si innervosisce e si sfoga davanti alle telecamere Rai.
Questo è un modo ironico e garbato per capire perché Antonio Cassano non riesca a trovare posto in nazionale.

1) Chissà perché la Sampdoria è in testa al campionato.
Perché ha il miglior talento del calcio italiano?
Perché ha uno dei giocatori geniali che inventa il gioco dal nulla?
Perché ha uno dei giocatori capaci di trascinare il resto della squadra?
Perché questo giocatore si diverte, fa divertire i compagni e il pubblico?
Perché questo giocatore considerato un lunatico in realtà ha creato della squadra un gruppo?
Perché dopo avere litigato con l'allenatore in passato ha fatto pace e costruito un binomio vincente?
No. Se esistesse, questo giocatore sarebbe in nazionale, no?
Chissà perché la Sampdoria è in testa al campionato.

2) Bisognerebbe ricordare che in tempi molto più ideologici di questi, nei quali l'obbligo erano gli schemi e l'intensità, ci fu un giocatore che portò l'Italia alla finale di Pasadena nel '94 perché prese una palla da un fallo laterale, saltò in dribbling metà della squadra avversaria e marcò un gol decisivo. Nei tornei in cui si giocano molte partite in pochi giorni. Arriva la fatica, la prima a far saltare gli schemi. Rimane solo la genialità individuale.
(Il giocatore era Roberto Baggio, il gol contro la Bulgaria nel primo tempo, nella semifinale del Mondiale Usa. Il fallo laterale fu battuto da Roberto Donadoni. Baggio segnò il suo quinto gol del suo Mondiale più avanti nel primo tempo, su assist di Demetrio Albertini).

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Cronaca Diplomi facili

Diplomi facili: chiuse 12 scuole in Sicilia e Calabria, 7 arrestati, 200 denunciati
Gli istituti si facevano pagare da 3000 a 5000 euro per un diploma, ma creavano anche false carriere scolastiche

Sono ben dodici scuole chiuse fra la Sicilia e la Calabria, sette arresti, duecento denunce. È il bilancio dell'operazione Atena che ha messo a segno la Guardia di finanza. Gli indagati devono rispondere tra l'altro di associazione per delinquere finalizzata al rilascio di «diplomi facili».

COME FUNZIONAVA

L'organizzazione aveva base prevalentemente a Gela, Licata e Catania , ma con ramificazioni nel resto dell'Isola e in Calabria. Grazie ad un complesso sistema si facevano apparire come effettivamente realizzate attività scolastiche (frequenza, didattica, esami e così via) in realtà mai realizzate. Ne avrebbero usufruito studenti di tutta Italia che pagavano da 3000 a 5000 euro per un diploma di scuola secondaria. A seconda del prezzo pagato veniva concesso anche di «costruire false carriere scolastiche ad hoc sostenendo esami, anch'essi pilotati, per saltare qualche anno». Una truffa messa in atto, sottolineano le Fiamme gialle, «anche attraverso il coinvolgimento dei docenti i quali si prestavano alle falsificazioni dei registri e dei vari atti d'esame, coscienti della scarsissima preparazione degli studenti. Alla redazione di atti falsi partecipava anche personale amministrativo in servizio presso gli istituti scolastici, consentendo l'iscrizione di alunni anche se privi dei requisiti necessari, ed addirittura, in alcuni casi, effettuando iscrizioni al quinto anno pochi giorni prima di sostenere l'esame di Stato».

L'attività illegale si realizzava anche attraverso il coinvolgimento dei docenti i quali si prestavano alle falsificazioni dei registri e dei vari atti d'esame, coscienti della scarsissima preparazione degli studenti.

giovedì 15 ottobre 2009

Politica interna Piano carceri, l'indulto nascosto

Dopo averlo criticato tanto in campagna elettorale, dopo essersi indignati davanti a milioni di telespettatori, il ministro Alfano si appresta a far approvare, nel silenzio generale, un nuovo indulto.Infatti è prevista la modifica al codice penale che consentirà ai condannati a pene fino a 12 mesi di uscire e scontarle a casa propria

È una sorta di indulto mascherato il Piano per l'emergenza carceri che, su proposta del guardasigilli Angelino Alfano, verrà approvato oggi in consiglio dei ministri. Oltre alla costruzione di 24 case circondariali tra nuovi edifici e ampliamenti di quelli già esistenti, per la cifra monstre di 1,3 miliardi in tre anni (tutti peraltro ancora da individuare), il programma per decongestionare i penitenziari italiani messo a punto dal capo del Dap Franco Ionta prevede infatti la modifica dell'articolo 385 del codice penale. Un ritocco che consentirà a tutti i condannati a pene fino a 12 mesi di uscire di prigione e di scontarle "nella propria abitazione o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza, e accoglienza".

Evidente il beneficio, dal momento che "secondo stime dell'amministrazione", nel settembre 2009 circa il 32% dei reclusi doveva espiare "pene residue non superiori a un anno". E poiché "a oggi sono presenti nei 206 istituti penitenziari 64.859 detenuti con un inarrestabile trend di crescita" calcolato in circa 800 nuovi "ospiti" al mese, significa che - una volta varato il provvedimento - torneranno a casa quasi 21mila carcerati. Più o meno gli stessi posti che il Piano di edilizia penitenziaria si prefigge nel contempo di aumentare: 2.372 in più entro quest'anno; 8.804 per il 2010 (grazie alla costruzione di 9 nuove carceri e 8 istituti flessibili; più 5 nuovi padiglioni); 5.596 nel 2011 (5 padiglioni, compreso quello maxi di Rebibbia); 7.029 per il 2012.

Economia Bollettino di Bankitalia

Credito ancora in contrazione
Resta critica la situazione del credito che, come emerge dal Bollettino economico della banca d'Italia, «continua a risentire sia di una ridotta domanda di finanziamenti da parte delle imprese, a causa della difficile congiuntura economica, sia di un orientamento ancora restrittivo dei criteri di offerta, seppure con segnali di attenuazione». In agosto la crescita sui dodici mesi dei finanziamenti concessi dalle banche al settore privato non finanziario è scesa al 2,2 per cento. Un anno prima il credito cresceva a tassi molto più alti, del 10 per cento circa.

Nel secondo trimestre del 2009 la qualitá degli attivi bancari ha continuato a peggiorare. Il flusso di nuove sofferenze rettificate (che tengono cioè conto della posizione del debitore nei confronti dell'intero sistema bancario e non soltanto di un singolo intermediario) in rapporto ai prestiti complessivi, annualizzato e al netto dei fattori stagionali, ha raggiunto l'1,9 per cento (1,6 nel primo trimestre). Migliorano per contro i coeffienti patrimoniali dei principali gruppi bancari italiani che, in questi ultimi mesi hanno messo in pratica misure per migliorare la propria situazione di cassa.

Conti pubblici in netto peggioramento
Dopo i richiami dell'Unione europea, anche Bankitalia torna a lanciare l'allarme sullo stato dei conti pubblici. Gli economisti di Via Nazionale fanno riferimento, in particolare, all'andamento del gettito fiscale. Nei primi nove mesi del 2009 il gettito tributario erariale si è ridotto del 3,2 per cento, nonostante la forte crescita di alcune imposte sostitutive straordinarie. Citando i dati contenuti nell'ultima Relazione previsionale e programmatica, il documento ricorda che l'obiettivo per l'indebitamento netto è fissato al 5% del Pil, pari al valore tendenziale, e che «il suo conseguimento prevede una ripresa del gettito tributario, una forte decelerazione della spesa primaria corrente e una netta flessione degli investimenti pubblici».

Leggi un approfondimento su Corriere della Sera.it
oppure su la Repubblica.it

mercoledì 14 ottobre 2009

Modelle troppo magre?

Questo è un articolo del 2007, una ricerca fatta da ACNielsen, una società di The Nielsen Company, é l’azienda leader mondiale nelle informazioni di marketing.

In tutto il mondo quattro consumatori su cinque ritengono che in passerella sfilino modelle “troppo magre”.Nei centri mondiali della moda - New York, Londra, Parigi e Madrid - quasi il 90% dei consumatori ritiene che le indossatrici siano troppo esili.
Con la micro-mini attesa come una delle tendenze dell'estate 2007, mettersi a dieta per diventare sufficientemente magre così da indossare le minigonne della nuova stagione sarà una delle priorità per le donne più sensibili ai richiami della moda.
Mentre i protagonisti dell'industria mondiale della moda si preparano alle prossime sfilate in programma a Londra e Milano, l'attenzione non è concentrata sugli abiti o sulle novità degli stilisti. I titoli che preparano l'arrivo delle Settimane della Moda riguardano infatti un argomento ben più controverso: fino a che punto è lecito essere magre? L'industria internazionale della moda chinerà la testa davanti alle campagne in atto per bloccare la promozione di un'immagine femminile troppo magra e dannosa per la salute?

Oggi cosa ne pensa la gente?
La risposta arriva da Berlino:«Solo le mamme grasse sono contrarie alle modelle che sfilano in passerella sul piccolo schermo». Così lo stilista tedesco Karl Lagerfeld commenta la recente decisione della rivista Brigitte di mettere al bando le professioniste della moda a favore di “donne comuni”.
«Ci sono mamme grasse - insiste il couturier sul settimanale Focus - che si siedono davanti al televisore con i loro pacchetti di patatine e dicono che le modelle magre sono brutte. Il mondo della moda è fatto di sogni e illusioni e nessuno vuole vedere donne rotonde».

Detto questo lo stilista ha definito “assurdo” il dibattito sulle modelle troppo magre, che ha spinto la rivista Brigitte a cambiare corso.

E voi cosa ne pensate?
Scrivete i vostri commenti!

Politica interna Omofobia

Nuovo caso di politica interna, la maggioranza e l'opposizione si dividono. Compatta invece l' UDC.

Ha resistito soltanto un giorno all’esame dell’aula la proposta di legge sull’omofobia, poi il suo cammino si è fermato. Per l'Udc si tratta di un testo incostituzionale e l’assemblea di Montecitorio ha approvato, con i voti di Pdl e Lega, la questione pregiudiziale avanzata dal partito di Casini: 285 voti a favore, 222 contrari e 13 astensioni. Democratici e Idv hanno votato contro.

Era stata Anna Paola Concia, deputato del Pd, dieci giorni fa a presentare questa proposta che inseriva tra le aggravanti dei reati i fatti commessi «per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato». E’ il modo per riempire un vuoto legislativo che lascia l’Italia fra i pochi Paesi dell’Ue a non avere alcun tipo di regolamentazione nonostante gli inviti del Parlamento europeo a intervenire. Eppure nemmeno Anna Paola Concia aveva immaginato il rimescolamento di posizioni, idee, voti che avrebbe provocato la sua proposta. Che non avrebbe avuto vita facile, quello sì: infatti aveva dovuto limare il testo escludendo le trans e provocando molti malumori.

Facile da intuire era la presa di posizione di Paola Binetti del Pd che ha votato contro, come la maggioranza, creando un caso. Facile da immaginare anche l’opposizione dell’Udc, in questo caso presentata sotto forma di pregiudiziale di costituzionalità. L'«orientamento sessuale» includerebbe anche «zoofilia, pedofilia, necrofilia, masochismo e sadismo», orientamenti che non possono essere difesi da una legge. A quel punto le comunità lgbt di tutt’Italia gridano all’offesa: «Ci mettono sullo stesso piano dei pedofili e dei necrofili», denuncia Cristiana Alicata del tavolo lgbt del Pd durante un’accesa manifestazione spontanea organizzata ieri sera davanti alla Camera.

Meno semplice era prevedere che anche nel Pdl sarebbe nato un caso, frutto della divisione che si sta creando all’interno del partito tra i finiani e i fedelissimi di Berlusconi. A votare a favore sono stati Carmelo Briguglio, Giuseppe Calderisi, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni, Flavia Perina, Mario Pepe, Roberto Tortoli, Adolfo Urso e soprattutto Italo Bocchino che del Pdl è vicecapogruppo, e che in aula ha parlato a nome del gruppo votando però alla fine con l’opposizione. Nel Pdl si sono registrate anche dieci astensioni. «Il Pd non ha mantenuto i patti - afferma Beatrice Lorenzin - Avevamo raggiunto un accordo per cui, per rimediare ai vizi di costituzionalità della norma, si rinviava all'esame della commissione. Arrivando in tempi brevissimi a riportare il testo in aula. Violato il patto, anche noi abbiamo votato contro».

Approfondisci il tema su ANSA.IT

Politica OBAMA, Usa

Passi importanti verso una storica riforma della sanità

La Commissione finanze del Senato americano ha approvato il piano di riforma sanitaria per 14 voti a nove. E' solo un passo avanti in un lungo iter congressuale. Il piano presentato alla Commissione Finanze ha ricevuto il si' dei 13 senatori democratici e della senatrice repubblicana Olympia Snowe. E' il primo voto di un repubblicano a favore del piano di riforma, ma la Snowe ha sottolineato che il suo voto vale solo per oggi e non e' una garanzia per il futuro.
L'approvazione in commissione della riforma avvicina il presidente Obama a uno traguardo storico dei Democratici, oltre il quale sarà garantita la copertura medica a dieci milioni di americani, che oggi ne sono sprovvisti. "La legge che oggi abbiamo approvato -ha affermato il presidente della Commissione, Max Baucus- pone al primo posto pazienti e medici e non banche e assicurazioni".

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martedì 13 ottobre 2009

ICT Ballmer in Italia: «Per superare la crisi serve efficienza e innovazione»

Steve Ballmer è arrivato in Europa all'inizio di questa settimana per presenziare al lancio dei Windows Phone accompagnato da una buona notizia arrivata da Bruxelles (la Commissione Ue ha accolto le nuove proposte di Microsoft relativamente alla possibilità per produttori di pc e utenti di scegliere il browser da installare con Windows 7), notizia che il Ceo di Microsoft ha naturalmente recepito con piacere.

In Italia Ballmer è giunto per incontrare clienti e partner, tenere a battesimo il primo Windows Phone di Samsung (il modello griffato Giorgio Armani) e parlare con la stampa a tutto campo, con il nuovo sistema operativo Seven ovviamente al centro del dibattito. Il Ballmer pensiero è emerso come sempre forte e chiaro e l'occasione di brindare al lancio di tanti nuovi prodotti ha spianato la strada alla grande capacità dialettica dell'ex braccio destro di Bill Gates. Davanti ai giornalisti, il capo di Microsoft ha esordito infatti con una domanda, a cui ovviamente ha dato lui stesso una precisa risposta: «È giusto introdurre in questa fase di recessione un nuovo prodotto tecnologico? Mai come ora una tecnologia che esalta la produttività e l'efficienza e che sposa totalmente il concetto di innovazione ha senso che venga portata sul mercato. Sette anni fa quando lanciammo Windows Server lo slogan fu "do more, with less", oggi, in una situazione economica ben diversa, lo abbiamo cambiato per il lancio dei nuovi prodotti in "with less, do more" perchè in una fase di riassestamento economico le nuove tecnologie svolgeranno un ruolo strategico nell'incremento della produttività e permetteranno la creazione di nuove aziende e di posti di lavoro altamente specializzati che alimenteranno la ripresa e favoriranno una crescita sostenibile». La visione illustrata da Ballmer è indirettamente un invito alle aziende ad investire (in soluzioni informatiche) ed è coerente con quanto lo stesso Ceo ha dichiarato non più tardi di settimana scorsa, commentando lo stato di salute del mercato It, sensibilmente condizionato (con tagli delle spese da parte delle aziende utenti nell'ordine del 15/20%) dalla recessione: «I prossimi anni saranno i migliori per il nostro settore informatico e gli investimenti in questo comparto guideranno la crescita economica globale».

"The new normal": con le nuove tecnologie per cavalcare la ripresa Ballmer ha molto enfatizzato un concetto, senza praticamente mai entrare nello specifico delle funzionalità di Windows 7 parlando di "the new normal", e cioè di una fase in cui la necessità di tagliare i costi per le aziende è un aspetto estremamente importante ma ridurre le spese "tout court" non è una strategia vincente nel lungo periodo. Concorrere alla ripresa e soprattutto farne parte è possibile solo se (le imprese) coltiveranno l'obiettivo di aumentare produttività (e quindi generare maggiore efficienza operativa e creare nuove opportunità di business) ampliando nel contempo la propria capacità di innovare e tenendo sotto controllo i costi. Le tecnologie, le risorse It, devono quindi assumersi il compito di liberare dalle zavorre della recessione le imprese e aiutarle a creare nuovo valore, per se stesse e per i propri clienti. «Gli utenti privati – ha sottolineato il Ceo della casa di Redmond – potranno sentirsi più produttivi grazie alla nuova interfaccia utente per gestire le applicazioni multimediali e i dati personali, le aziende apprezzeranno il fatto che i nuovi prodotti sono stati ridisegnati per essere più facili da usare e per garantire maggiore flessibilità operativa, maggiore compatibilità applicativa e minori costi di gestione».

Dunque Seven si fa portabandiera di un'informatica votata a strumento attraverso il quale cavalcare la ripresa dell'economia, ma quali saranno gli impatti del nuovo Windows sui ricavi di Microsoft nel suo primo anno di vita? Saranno gli stessi di Vista e Xp o superiori? «Confidiamo che le vendite retail di Windows 7 – ha risposto infatti il Ceo, sorridendo - possano essere superiori rispetto a quelle dei precedenti sistemi operativi. Ma una grande fetta dei ricavi della divisione Windows derivano dalle vendite della piattaforma in licensing ai produttori di pc e quindi affermare oggi che avremo alla fine dell'esercizio fiscale un forte incremento grazie a Seven significa dire che la domanda dei pc crescerà sensibilmente, visto che abbiano una discreta percentuale di questo mercato».

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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2009/10/ballmer-italia.shtml?uuid=cb3931de-b4fb-11de-8f36-108a94177710&DocRulesView=Libero

Politica La replica di Napolitano

Il nostro presidente della Repubblica passa al contrattacco e sottolinea che sono anni che non lo si può più definire uomo di parte.

"Consentitemi questo accenno personale: nell'assumere l'incarico di ministro dell'Interno - ha detto - ero determinato a svolgerlo come uomo ormai delle istituzioni e non di una parte politica. In quella veste ebbi ben presto chiaro che occorreva sgomberare il terreno dalla anacronistica suggestione dell'abolizione dei prefetti per impegnarsi invece a ridisegnarne le funzioni a sostegno della trasformazione dello Stato ormai avviata"

Poi interviene sui contrasti politici degli ultimi giorni: ''i contrasti politici'' sui problemi delicati della sicurezza ''non impediscano uno sforzo di discussione oggettiva e di serena, concreta ricerca delle risposte da dare''. Sulla lotta all'immigrazione clandestina, ha aggiunto Napolitano, deve svolgersi "nel rispetto, sempre, dei diritti umani ed in particolare del diritto all'asilo e per favorire nel modo più conseguente l'integrazione degli immigrati regolari". Questo tema, come altri "delicati e controversi" della sicurezza pubblica, ha aggiunto, richiedono "condivisione e continuità" e quindi "un clima costruttivo di dibattito e di ricerca".

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Corriere della Sera.it

lunedì 12 ottobre 2009

Sport Morte di Castagnetti

Aggiornamento Martedì 13 Ottobre 2009

Il Mondo dello sport piange la scomparsa di Alberto Castagnetti.

Il commissario tecnico della Nazionale italiana di nuoto è morto all' età di 66 anni nella sua abitazione di Albizzano, frazione di Negrar nel Veronese.Nato a Verona nel 1943, dopo una carriera da nuotatore - aveva partecipato tra l'altro alle Olimpiadi di Monaco del 1972 ed ai Mondiali di Belgrado nel 1973 - aveva assunto nel 1987 l'incarico ci commissario tecnico della Nazionale italiana. Nei giorni scorsi era stato sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore programmato da tempo. La moglie Isabella era uscita e, al rientro in casa, lo ha trovato morto. Il ct del nuoto azzurro lascia quattro figli (due dal primo e due dal secondo matrimonio).

"Sono choccato, incredulo, fatico a trovare le parole. In questo drammatico momento il mio primo pensiero è rivolto alla famiglia, alla quale a nome dello sport italiano porgo le più sentite condoglianze". E' il primo commento del presidente del Coni Gianni Petrucci. "Non è un mistero che Castagnetti era una persona che stimavo come uomo e come tecnico. Non sono io a dover ricordare i suoi successi e le medaglie che ha regalato allo sport italiano, che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi abbiamo perso un campione al quale tutti dobbiamo riconoscenza per le emozioni che ci ha regalato. Addio Alberto, ci mancherai".

"Sono scioccata, è una notizia che mi lascia sconvolta", dice a caldo la campionessa olimpica Federica Pellegrini. "La notizia - ha detto, molto emozionata, la Pellegrini - si é rincorsa come un tam tam e in questo momento non trovo le parole".

"Questo è uno dei giorni più brutti della mia carriera. Ho perso medaglie importanti, finali olimpiche ma mai ho sentito un vuoto così, un senso di abbandono. Ho perso un amico, una persona verso la quale nutrivo una grandissima stima", dice Massimiliano Rosolino. "Era un duro, era l'allenatore dei duri e lo è stato fino all'ultima vasca", ha aggiunto.

Leggi l'articolo della Repubblica
link Repubblica

Cinema e TV

TV

Battute a raffica e gag dall'Ariston, segno forse di quella libertà di espressione che tanto ci mancava.
Leggete e guardate un pò cosa ha fatto il Comico Checco Zalone su una rete Mediaset


Checco Zalone e la 'Canzone della D'Addario'
Il comico scatenato nel suo one-man-show: De Andre' riadattato sulle vicende del Premier

Sanremo – Checco Zalone scatenato ieri sera nel suo one-man-show in diretta su Canale 5 dal Teatro Ariston.
Sulle note della Canzone di Marinella e poi de Il Pescatore di De Andrè, il comico ha evocato l’escort Patrizia D’Addario, l’imprenditore Tarantini e il premier che «a Villa Certosa/ pensava soltanto ad una cosa». Due ore di monologhi e canzoni sulla rete ammiraglia di Mediaset con continui riferimenti ai gossip di questa estate. E alla Puglia, terra «di burrate, taralli e ragazze che viaggiano anche loro in aereo così arrivano fresche». Battute sulle coriste e sulla valletta allo xilofono: «La soubrette prende di più delle altre, 500 euro o mille se si ferma». Checco Zalone ha riscritto anche il Va’ pensiero con l’aiuto del «paroliere» Marco Materazzi e intonato la Tarantella del centrodestra.


Guarda il filmato di Checco Zalone
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