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martedì 27 ottobre 2009

Libri: "Vedi di non morire"

Recensione del romanzo "Vedi di non morire" di Josh Bazell, edito da Einaudi.

Trama:

Le (dis)avventure e la storia umana di Peter Brwna, ex-killer della mafia italo-americana, assunto come medico in uno scalcinato ospedale di New York, nell'ambito di un progetto di protezione testimoni.

Commento:

"Handle with great care!": l'edizione americana di questo romanzo dovrebbe riportare tale dicitura sulla copertina, a caratteri cubitali, ben visibile fin dall'ingresso della libreria.

Sì, perchè questa sorprendente opera prima del brillante Josh Bazell è una miscellanea davvero esplosiva: immaginate che Quentin Tarantino sia stato ricoverato nel reparto del Dr. House, dove J.R. Lansdale è la caposala e Chuck Palahniuk il direttore sanitario dell'ospedale...
Forse, da questo micidiale "brodo primordiale" potrebbe scaturire l'humus culturale che ha portato alla genesi di questo "Vedi di non morire"!

L'architettura del racconto è giocata su due livelli temporali (uno il flash-back dell'altro) simmetricamente distribuiti nei capitoli e la voce narrante, in prima persona, è quella del protagonista Peter, detto Orso, cinico e amorale al punto giusto, ma umano, autentico, plausibile.

Una variopinta galleria di ceffi patibolari alla Scorsese e di freak borderline che fanno invidia a Palahniuk e Lansdale completa la scuderia dei personaggi secondari, azzeccati, vivi, ben delineati.

Ma l'elemento più sorprendente ed originale è l'ambientazione ospedaliera, frutto di una sapiente commistione di elementi comici (The Scrubs), tecnici (E.R.) e grotteschi (Dr. House), il tutto rivisto sotto la luce della parodia, dell'eccesso, del pulp che impera e diverte.
Emerge, vivida e lampante come una macchia di sangue su di un camice bianco, la cultura medica dell'Autore, la sua conoscenza degli ambienti ospedalieri da "dietro le quinte", ritratti con l'occhio perspicuo di etologo.

La narrazione di Bazell è lucida e spietata come un lama di ghiaccio: nessuno ne esce pulito, indenne dalla sua mordace ironia che sembra non aver rispetto per nessuno, siano essi pacchiani gangster italo-americani, sussiegosi ebrei polacchi, chirurghi rampanti.

Bazell ci regala un libro fresco, rapido e tagliente come un colpo di bisturi che recide i tendini che tenevano separati generi quali il noir, la sit-com "medical division", il pulp, per riaggregarli in un efficacissimo golem letterario.

Attenti: il dr. Bazell opera senza anestesia. Siete avvisati.

Max

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