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giovedì 15 ottobre 2009

Economia Bollettino di Bankitalia

Credito ancora in contrazione
Resta critica la situazione del credito che, come emerge dal Bollettino economico della banca d'Italia, «continua a risentire sia di una ridotta domanda di finanziamenti da parte delle imprese, a causa della difficile congiuntura economica, sia di un orientamento ancora restrittivo dei criteri di offerta, seppure con segnali di attenuazione». In agosto la crescita sui dodici mesi dei finanziamenti concessi dalle banche al settore privato non finanziario è scesa al 2,2 per cento. Un anno prima il credito cresceva a tassi molto più alti, del 10 per cento circa.

Nel secondo trimestre del 2009 la qualitá degli attivi bancari ha continuato a peggiorare. Il flusso di nuove sofferenze rettificate (che tengono cioè conto della posizione del debitore nei confronti dell'intero sistema bancario e non soltanto di un singolo intermediario) in rapporto ai prestiti complessivi, annualizzato e al netto dei fattori stagionali, ha raggiunto l'1,9 per cento (1,6 nel primo trimestre). Migliorano per contro i coeffienti patrimoniali dei principali gruppi bancari italiani che, in questi ultimi mesi hanno messo in pratica misure per migliorare la propria situazione di cassa.

Conti pubblici in netto peggioramento
Dopo i richiami dell'Unione europea, anche Bankitalia torna a lanciare l'allarme sullo stato dei conti pubblici. Gli economisti di Via Nazionale fanno riferimento, in particolare, all'andamento del gettito fiscale. Nei primi nove mesi del 2009 il gettito tributario erariale si è ridotto del 3,2 per cento, nonostante la forte crescita di alcune imposte sostitutive straordinarie. Citando i dati contenuti nell'ultima Relazione previsionale e programmatica, il documento ricorda che l'obiettivo per l'indebitamento netto è fissato al 5% del Pil, pari al valore tendenziale, e che «il suo conseguimento prevede una ripresa del gettito tributario, una forte decelerazione della spesa primaria corrente e una netta flessione degli investimenti pubblici».

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