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lunedì 30 novembre 2009

Libri, Musica e Spettacoli

Ciclone Muse.

Raramente un concerto-spettacolo mi convince. I Muse a Bologna, invece, mi hanno letteralmente spiazzato. 15mila persone accorse da ogni parte d'Italia e non solo per applaudire la band capitanata (Simona Ventura permettendo!) da Matthew Bellamy.
Pochi giorni fa, il gruppo ha annunciato che il Resistance Tour si prolungherà fino al 2010 inoltrato e che, proprio in considerazione di ciò, il prossimo anno tornerà nuovamente ad esibirsi in Italia.
Tra le 18 date aggiuntive che il sito ufficiale della band alternative rock inglese propone, infatti, fa bella mostra di sè l’appuntamento dell’8 giugno 2010 allo stadio San Siro di Milano.
Se avevate intenzione di ammirare i Muse dal vivo (ve lo consiglio) ma purtroppo non avete fatto in tempo a comprare il biglietto del concerto che si terrà il 4 dicembre prossimo al PalaOlimpico di Torino, da adesso sapete cosa fare per rimediare all’errore.

Giovanni Cacioppo

Posto un video molto piacevole.
Buona visione e buone risate!

giovedì 26 novembre 2009

Il Senato chiede lo stop alla RU486

Decisione a maggioranza (Pd contrario) della Commissione Sanità sulla pillola abortiva
Questa notizia la troviamo oggi su Republica.it

La commissione Sanità del Senato ha approvato, a maggioranza, con i voti favorevoli di Pdl e Lega (13) e quelli contrari (8) del Pd, il documento finale dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 presentato dal presidente e relatore Antonio Tomassini. Nel testo si chiede al governo di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486. Non c'è dubbio sul fatto che dall'esecutivo verrà rapidamente una risposta positiva alla richiesta della Commissione. Il ministro Sacconi aveva espresso fin dall'inizio le sue perplessità.

Secondo la maggioranza, infatti, con la RU486, l'interruzione di gravidanza diventerebbe molto più facile rispetto alle procedure previste dalla legge sull'aborto. Per questo il centrodestra si batte per impedire che venga messa in vendita e per frenarne l'utilizzo anche nelle strutture ospedaliere. "Alla fine ho voluto votare anch'io - ha detto Tomassini - era doveroso in quanto ero il relatore della mozione. Ho votato anche da medico". Sulle ricadute politiche del voto, Tomassini non si sbilancia: "Ora tutto comparirà sui resoconti parlamentari - ha spiegato - e sarà inviato agli organi di Governo. Tutto è stato fatto in modo approfondito e imparziale, quindi l'indagine assume ancora più rilevanza". La richiesta della Commissione secondo Silvio Viale, il ginecologo torinese che ha sperimentato la RU486, "allinea l'Italia alle posizioni di Polonia, Malta e Irlanda, dove l'aborto è vietato. Sul piano scientifico è il sintomo di come la donna sia sempre più lasciata sola in balia di posizioni antiabortiste che manipolano la scienza per i propri scopi politici".

Soddisfazione per lo stop è stata espressa anche dal presidente dell'Udc Rocco Buttiglione, dal senatore del PdL Stefano De Lillo, da Arturo
Iannaccone, parlamentare e responsabile del dipartimento sanità del Mpa: " E' evidente che la commercializzazione della pillola è in palese contrasto con la legge 194, che punta a evitare che l'aborto venga considerato un metodo contraccettivo". Soddisfatto anche il presidente dei senatori del PdL,
Maurizio Gasparri: "C'erano troppi dubbi sulle conseguenze che la pillola avrebbe potuto avere sulla salute delle donne. E' assurde che le opposizioni, accecate dal pregiudizio politico, invece di accogliere con favore la sospensione della pillola pensino a fare demagogia, incuranti degli effetti devastanti che può avere sulle donne. Per noi lo stop - ha concluso - è una vittoria di civiltà, una vittoria in difesa della salute".

Dura la reazione degli esponenti dell'opposizione. "Un autentico colpo di mano - ha detto Felice Belisario (Idv) - . E' assolutamente indecente quanto deliberato questa mattina. Si tratta di una scelta oscurantista che fa fare salti indietro rispetto ai Paesi più evoluti, nei quali viene già somministrata da anni senza battaglie puramente ideologiche e che nasconde altri sconci baratti". Per il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro: "Quelle della maggioranza e del governo ancora una volta sono chiacchiere, ci dicano una volta per tutte cosa vogliono fare. Ho l'impressione che il ministro Sacconi avrebbe potuto sollevare un arbitraggio sulla scorta delle valutazioni dell'Agenzia europea del farmaco (Emea), invece non l'ha fatto - ha aggiunto Finocchiaro -. Non c'è il coraggio di dire che non vogliono la commercializzazione della pillola". Contrario al blocco anche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Francamente non condivido lo stop richiesto dalla Commissione Sanità del Senato nei confronti della pillola RU486, che l'Agenzia Italiana del Farmaco, del tutto tecnica e neutrale, ha ammesso all'uso con vincoli assai rigorosi (la commercializzazione e l'uso è consentita solo in ospedale) che rispettano la legge 194. L'Agenzia Italiana del Farmaco ha agito in modo del tutto regolare e legittimo".

mercoledì 25 novembre 2009

Grande fratello? I nostri lettori avevano ragione

Qualche settimana fa i nostr lettori, rispondendo al sondaggio di dilatuaopinione.blogspot.com, avevano sentenziato di essere stufi del grande fratello.
A quanto pare è così per tutti: il grande fratello ha stancato.
Più che il Grande Fratello sembrava la quinta puntata del Grande depresso. Piangono tutti, nemmeno si partisse per la trincea così scrive il corriere.it che aggiunge CROLLANO GLI ASCOLTI - E abbastanza tristi sono i risultati degli ascolti, con l'ultima puntata di Un medico in famiglia che ha quasi doppiato gli spettatori del GF. La sesta serie della fiction di Raiuno, che ha visto il ritorno di Giulio Scarpati, ha avuto nel primo episodio 8.862.000 spettatori (share 30.73%) e nel secondo 8.333.000 (33.99%). Il Grande Fratello su Canale 5 si è fermato al 21.79% di share con 4.977.000 spettatori. A seguire Mai dire Grande Fratello con la parodia della Gialappa's Band: 26.59% con 1.967.000 spettatori. Raiuno si è aggiudicata la prima serata con 8.090.000 (share 28.66%), a fronte dei 5.951.000 (share 21.09%). Anche complessivamente le reti Rai hanno vinto il prime time con 13.201.000 (share 46.78%) a fronte dei 10.608.000 (37.59%) di Mediaset.

Finalmente! Non se ne poteva più. E speriamo che questa edizione-flop sia l'ultima..

martedì 24 novembre 2009

Berlusconi e i suoi processi, 106 o c'è uno zero di troppo?

Giustizia, scontro magistrati-Alfano

Vi riportiamo l'articolo apparso su repubblica.it.

Solo l'1%, come dice Alfano, o tra il 20 e il 50%, a seconda delle città, come dice l'Anm? Sugli effetti del processo breve è guerra di statistiche tra il Guardasigilli e il sindacato delle toghe. Con il centrodestra che si schiera a fianco del ministro della Giustizia e consiglia all'Anm di "studiare le tabelline" (Gasparri). Uno scontro che attraversa la giornata.

Proprio nel giorno in cui il centrodestra compatto attacca l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per le sue parole a Repubblica. Nette: "Basta con le leggi ad personam", "se una legge non va non si firma". Fabrizio Cicchitto: "Ciampi non è mai stato al di sopra delle parti, ma orientato contro di noi". Alfano si barcamena: "Il processo breve mette al centro il cittadino". Lo difendono la pd Donatella Ferranti ("Da lui schiettezza, coraggio di giudizio, senso delle istituzioni") e il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ("Ascoltiamolo, è un presidente noto per la sua terzietà"). Emma Bonino chiosa: "È una presa di posizione su cui riflettere". Ma Emanuele Macaluso lo punzecchia: "È un grande servitore dello Stato, ma ricordo che firmò il lodo Schifani".

Mentre corre il botta-risposta sull'ex presidente si snoda lo scontro tra Alfano e l'Anm. La sequenza è questa. Comincia il Guardasigilli che contesta il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro che, in tv, ha fatto le pulci al suo dato: "Lui e l'Anm continuano a giocare sul mio 1%, senza fornire un'alternativa. Non hanno dati per contraddirmi nel merito". E visto che c'è polemizza con Spataro pure sulla "logica aziendale" che, per il pm, caratterizza le leggi di Alfano. Il ministro: "Sono d'accordo con lui, anzi lo rivendico".

Passano sei ore. L'Anm replica al Guardasigilli. Una lunga nota. Che fornisce dati sulla base "di un campione particolarmente significativo e rappresentativo perché provengono dai tribunali delle grandi città italiane". Numeri allarmanti: a Roma, Bologna e Torino "sarebbe prescritto oltre il 50% dei procedimenti in fase di udienza preliminare e in primo grado", a Firenze, Napoli e Palermo "siamo tra il 20 e il 30%". Spiegano Luca Palamara e Giuseppe Cascini: "Non è possibile immaginare che giudici e pm, ma anche la polizia giudiziaria, continui a svolgere serenamente il proprio lavoro sapendo che la metà sfumerà entro il primo grado di giudizio".

Mezz'ora e Alfano controbatte: "Stiamo scherzando? L'Anm non giochi con le parole ma neanche coi numeri. Stanno prendendo un clamoroso abbaglio, perché se i processi pendenti oggi sono 3 milioni e 300mila, il 50% fa oltre un milione e 600mila". Oggi sapremo chi ha ragione. Perché la commissione per le riforme del Csm, presieduta da Ezia Maccaora, alle 16 ascolta i capi delle più importanti città che portano i dati reali. Gli stessi utilizzati dall'Anm. Alla fine una conferenza stampa diffonderà i risultati.

Domanda: se è vero che una riforma che mette al centro i cittadini, come dice il nostro Ministro della giustizia, perchè è retroattiva? Chi è in causa contro il S.Rita o contro Parmalat non è un cittadino che merita giustizia?
Siamo tutti daccordo che una riforma vada fatta, però non si cambiano le regole incorso. Via la retroattività, via lo spettro delle leggi ad persanam e si potrà riaprire al dialogo..
Ma si sà, questa legge non serve ai cittadini ( almeno non fatta così )..senza la retroattività che la fanno a fare?

lunedì 23 novembre 2009

A volte ritornano, e a volte le copiano!

Vi racconto una bella esperienza! Ero seduto davanti alla TV, qua a Madrid e il conduttore annuncia che il prossimo programma sarà Holly e Benji.
Allora ti aspetti il tuo cartone preferito da bambino, con il campo che non finiva mai e con 84382 giocatori! Aspetta, come faceva la canzone? ah si:


Bello! Sta per iniziare! e guardate un pò la sigla:



Bhè, strana la differenza ma anche la somiglianza ad un altro nostro cartone, vero?
Non vi viene in mente o vi sembra assurdo?
Si, è proprio lui, Lupin III !

domenica 22 novembre 2009

Checco Zalone, Berlusconi e Marrazzo

Effettivamente ci sono delle analogie..


E qui un altra perla...

Libri, Musica e Spettacoli

Vasco Rossi, tra raccolte e cadute sul palco.

Tracks 2 è la nuova raccolta di inediti e rarità di Vasco Rossi, che arriverà sugli scaffali dei negozi il prossimo 27 novembre.
Oltre a numerosi brani live, la compilation contiene tre inediti da studio: l’ormai celebre Ad ogni costo, Ho fatto un sogno (che viene annunciato come un brano che “farà discutere”) e Sto pensando a te, la più recente canzone scritta da Vasco.
Tracks 2 arriverà su iTunes e in formato fisico sia CD che DVD. Di seguito l’elenco delle tracce:
TRACKLIST CD
01.Ad ogni costo (inedito)
02.Ho fatto un sogno (inedito)
03.Sto pensando a te (inedito)
04.Sally (live Europe Indoor ‘09)
05.Praticamente perfetto (live Roma ‘96)
06.Io perderò (live Roma ‘96)
07.Le cose che non dici (live Roma ‘96)
08.Benvenuto (live Roma ‘96)
09.Colpa d’Alfredo (live Roma ‘96)
10.Gli angeli (live Roma ‘96)
11.Il tempo di morire (live Mugello ‘96)
12.Un ragazzo di strada (live 1° maggio 2009)
13.Amico fragile (Genova ‘00)

TRACKLIST DVD
01.Un gran bel film
02. Praticamente perfetto
03. Ormai è tardi
04. Io perderò
05. Non mi va
06. Le cose che non dici
07. Nessun pericolo per te
08. Senza parole
09. Non appari mai
10. Mi si escludeva
11. Sally
12. Benvenuto
13. Colpa d’Alfredo
14. La noia
15. C’è chi dice no
16. Gli spari sopra
17. Delusa
18. Gli angeli


Contemporaneamente, fresca è la risposta del cantante in merito alla caduta sul palco, durante il concerto a Caserta.
Irriverente ma anche inutile, invece, è il video di risposta di Vasco Rossi, visibile qui. Ma io mi chiedo: ce n'era proprio bisogno?

Fini, "Stranieri diversi? Stronzo chi lo pensa"




Arriva la risposta della Lega, che tutti stavamo aspettando:
La replica di Calderoli: "Lo è anche chi illude"
Ma questa maggioranza è davvero unita o sono un calderone misto unito solo dalla voglia di governare? Ai posteri l'ardua sentenza...
Riportiamo l'articolo della Repubblica.it.
Buona lettura!

Le parole contano. Lo hanno dimostrato oggi sia Gianfranco Fini che Roberto Calderoli. Quelli che usano "qualche parola di troppo" nei confronti degli immigrati, sono degli "stronzi", aveva detto il presidente della Camera di fronte auna cinquantina di ragazzi, per la maggior parte immigrati bengalesi e cinesi tra gli 8 e i 18 anni, del centro diurno 'Semina' a Torpignattara, gestito dall'associazione 'Nessun luogo è lontano'. "Fini ha perfettamente ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati", ha ribattuto il ministro per la Semplificazione, interpellato nel pomeriggio. "E' infatti una stronzata - ha incalzato Calderoli -, illudere gli extracomunitari che il nostro è il Paese di 'Bengodi' e che c'è lavoro per tutti, visto che il lavoro manca in primo luogo ai nostri cittadini. Fare questo è pura demagogia e allora si spalancano le porte a migliaia di persone destinate a finire nella rete delle illegalità, della criminalità o dello sfruttamento".


Il presidente della Camera aveva fatto diverse domande ai ragazzi presenti: "Qualche volta vi pesa essere qui? C'è qualcuno che ve lo fa pesare? O qualche volta c'è qualche stronzo che dice qualche parola di troppo?". Loro avevano riso e Fini continuato: "Uso questa parola perché se qualcuno dice che siete diversi la parolaccia se la merita: voi la pensate io la dico". Secondo Fini anche i titoli dei giornali che criminalizzano le etnie riferendo i fatti di cronaca sono "sbagliati". "Titolare che un rumeno o un eritreo hanno compiuto uno scippo - ha detto Fini - è un modo scorretto, superficiale e impreciso di informare. La stampa sbaglia. Sarebbe bello se l'informazione non titolasse con riferimenti etnici, perché altrimenti si forma nei cittadini la convinzione che ci sia un'equazione tra lo straniero e il delinquente. Uno scippatore è uno scippatore e basta, uomini e donne sono tutti uguali". "Uguali sì - ha poi commentato Calderoli - lo sono tutti gli uomini quando nascono ma l'integrazione e l'accoglienza prevedono non delle belle frasi ma degli atti concreti e molta intelligenza nel sapere costruire".

Le domande dei ragazzi di Torpignattara stamattina erano state precise, curiose, numerose. E Gianfranco Fini ha dovuto rispondere a proposito di quanti sono scettici sui tempi più brevi per la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. "Si convinceranno - ha detto - perché quelli che vengono qui saranno sempre di più e quindi bisogna ragionare e riflettere". Incalzante un ragazzino gli aveva chiesto: "Ma come farà a convincere quelli di destra?". Fini: "Bella domanda. Bisogna convincere sia quelli di destra che quelli di sinistra. Se parlano di voi da un bel salotto non si convinceranno mai. Se non vengono qui non possono capire. Ma siate certi che saranno loro in torto e non certamente voi".

Il presidente della Camera aveva anche ribadito il suo no alla sentenza della Corte di Giustizia dei diritti dell'uomo di Strasburgo contro i crocifissi in classe, sostenendo: "Non danno fastidio a nessuno" e per rafforzare la sua convinzione ha chiesto ai ragazzini, molti dei quali di religione musulmana, se fossero in qualche modo infastiditi dalla presenza della croce nell'aula. Al coro di "no", Fini ha commentato: "Benissimo, perfetto, mi date conferma di tante cose".

giovedì 19 novembre 2009

mercoledì 18 novembre 2009

Riforma della giustizia

E se l'ippopotamo divora il coccodrillo ?



Il rettile si era avvicinato troppo ad una femmina con i cuccioli e il branco lo ha ucciso

Questa spettacolare foto del fotografo Vaclav Silha nel parco del Serengeti in Tanzania la si trova sul sito del corriere.it corredata da un bell'articolo.
Brutta fine per un coccodrillo del Serengeti National Park in Tanzania, mangiato vivo da una cinquantina di ippopotami affamati e arrabbiati. Il predatore si era avvicinato troppo a una femmina e ai suoi piccoli, mentre la famigliola nuotava placidamente nelle acque del River Mara, e questa imprudenza gli è costata cara: gli animali lo hanno, infatti, circondato, ben decisi a difendere la loro compagna e il povero coccodrillo, preso dal panico, ha tentato di sfuggire all’assalto passando sopra le loro schiene. Scelta pessima, a giudicare dalle incredibili immagini scattate dal fotografo ceco Vaclav Silha, perché gli ippopotami lo hanno letteralmente sbranato.
LA TESTIMONIANZA - «In genere, gli scontri fra questi animali sono molto rari – ha raccontato il fotografo al Daily Mail - . Quando succede qualcosa, è perché ci sono dei cuccioli nel gruppo e gli ippopotami pensano che possano essere in pericolo. Ed è esattamente quello che è capitato in questa occasione. Non so cosa abbia spinto il coccodrillo a passare sopra alle schiene degli ippopotami, penso che forse si sia fatto prendere dal panico e l’abbia vista come la sola via di fuga, ma di certo è stata la peggior scelta che potesse fare e, ovviamente, anche l’ultima». Considerato fra le creature più aggressive ed imprevedibili del regno animale, un ippopotamo adulto può esercitare una pressione di diverse tonnellate in un singolo morso, come conferma la tragica fine del coccodrillo. «Tutto quello che sono riuscito a vedere – ha concluso Silha – era il coccodrillo che si dibatteva e si contorceva per sfuggire alle fauci degli ippopotami, ma nemmeno il coccodrillo più forte sarebbe riuscito a salvarsi. Infatti, non ha avuto scampo e pochi secondi dopo il suo corpo è scivolato nell’acqua e non l’ho più visto».

martedì 17 novembre 2009

Gossip: «Da grande? Vorrei essere Belen»


La Rodriguez nuovo mito tra i bambini fra i 7 e gli 11 anni assieme a Valentino Rossi. E a Fabrizio Corona...

- Il modello di riferimento per i bambini tra i 7 e gli 11 anni? Valentino Rossi (per il 16%, e per il 28,8 fra i maschi) e Belen Rodriguez (8,2%), ma non solo: anche Michelle Hunzicker e Mike Bongiorno (i preferiti dal 31%) e addirittura Fabrizio Corona per quanto da una percentuale minima, l'1,2%. A dirlo è il decimo Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza presentato da Eurispes e Telefono Azzurro. Alla domanda "chi sarò da grande?", i bambini di oggi pensano soprattutto ai personaggi televisivi, poco o niente alle persone socialmente impegnate, vedi Roberto Saviano (lo indica solo lo 0,4%) o a esponenti illustri nel mondo della ricerca come il premio Nobel, Rita Levi Montalcini (scelta solo dall'1,1%). Per fortuna, c'è anche chi non vuole assomigliare a nessuno: le femmine in misura maggiore (il 32,3%) rispetto ai maschi (21,7%).

Il rapporto spiega anche che i bambini di questa fascia d'età sono praticamente «schiavi» della tv: la vedono praticamente tutti, solo il 4% non ne fruisce mai. L'8,1% guarda la tv per più di 4 ore al giorno; complessivamente il 44,7% la guarda da 1 a 2 ore (31,2%) e da 2 a 4 ore (13,5%); ne fruisce solo per un'ora il 37,4% dei piccoli. Tra i programmi preferiti, in testa la fiction «I Cesaroni» con il 17,7%; a seguire i cartoon dissacranti dei «Simpson» (15,3%); e poi «Paperissima» (9,6%); Amici (9,3) e «Dragonball» (8,3). Ma i più piccoli scelgono anche trasmissioni indirizzate ad un pubblico più adulto: nel 3,3% dei casi guardano «Zelig»; a seguire il «Grande Fratello» (2,9%); «Quark» (2,8%); «X-Factor» (2,7%), «Striscia la notizia» (2,1%), «C'è posta per te» (1,5) e «Affari tuoi» (1,4). E qual è la tv che non piace ai bambini? Trovano «fastidioso» vedere scene di sesso e/o nudo presenti in film e telefilm (62,5%) o quelli di guerra e/o morte nei telegiornali (69,7%), seguite da scene di violenza (57%), dalla volgarità e dalle parolacce (56,4%).

Fiducia: il premier al 45%, governo giù L'effetto Bersani fa decollare il Pd

Il Partito democratico guadagna 4 punti percentuali e si attesta al 41%
Tra i ministri Renato Brunetta strappa il terzo posto a Giulio Tremonti.

Questo interessante articolo è apparso sulla Repubblica.it e fa un pò il punto della situazione politica in italia.

Silvio Berlusconi frena la caduta anche se resta ai minimi storici, ma il suo governo ricomincia a precipitare. L'effetto Bersani fa volare il Pd. Il sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it sulla fiducia mostra, per il mese in corso, un quadro solo parzialmente in movimento: il premier è fermo al 45% di ottobre, mentre il suo governo perde altri 2 punti e arriva al 40%: un dato al di sotto del quale c'è il baratro. Decolla, invece, il Partito democratico, che incassa un 4% in più. Tra i ministri, a contendersi i primi due posti rimangono Maroni e Sacconi, ma Brunetta guadagna terreno.

Il premier e il governo. I nuovi dati confermano il trend non positivo del presidente del Consiglio. Berlusconi, che aveva perso 11 punti negli ultimi quattro rilevamenti e riesce a frenare la caduta, ma resta al suo minimo: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la fiducia degli italiani nei suoi confronti è scesa di ben 13 punti. Il 45% delle persone intervistate da Ipr Marketing si dichiara infatti molto o abbastanza "fiducioso" in lui, contro un 51% che dice di avere poca o addirittura nessuna fiducia. Solo il 4% non sa rispondere alla domanda. Le difficoltà di Silvio Berlusconi non aiutano il suo governo che, a novembre, perde due punti percentuali: la fiducia nell'esecutivo scende al 40%, contro il 42% di ottobre. Molto lontano dal 50% del novembre scorso. Una parabola discendente iniziata a gennaio di quest'anno

I partiti. Tra i partiti, festeggia il Pd. L'effetto Bersani fa schizzare al 41% la fiducia degli italiani nei confronti del partito. Segnando così un'impennata del 4% rispetto allo scorso mese, quando ancora c'era attesa per le primarie. I democratici hanno recuperato 14 punti dal disastroso 27% di gennaio. Bene anche l'Udc, che guadagna due punti, fermandosi al 38%. Crescita zero per il Pdl, inchiodato al 44% come lo scorso mese e con ben 6 punti in meno rispetto a maggio. Avanzano, di un solo punto, Italia dei valori e Lega, che si attestano rispettivamente al 41% e al 31%.

I ministri. In testa alla hit dei ministri che "ispirano" più fiducia il "titolare" degli Interni Roberto Maroni, che conferma il 62% di ottobre. Quanto basta per scavalcare Maurizio Sacconi, che perde due punti e si piazza al secondo posto dopo aver detenuto da maggio la "palma della vittoria". New-entry nel podio dei ministri più apprezzati Renato Brunetta, che guadagna 3 punti in più e con il suo 60% strappa a Tremonti il terzo posto. Decisamente male, invece, Umberto Bossi e Michela Brambilla. Criticata da studenti e ricercatori, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini non sembra però perdere "popolarità": sale al 42% la fiducia nei suoi confronti, 2 punti in più rispetto allo scorso mese. Attestato di solidarietà anche per Giorgia Meloni, recentemente presa di mira da un libro di vignette satiriche che ha suscitato reazioni bipartisan. Il ministro delle Politiche giovanili viene infatti "premiata" con un +2% e si ferma al 37%.

lunedì 16 novembre 2009

Cronaca, arrestato il boss Raccuglia

"Era il numero due di Cosa Nostra"

Questo l'articolo comparso su Lastampa:
TRAPANI
Il boss mafioso latitante Domenico Raccuglia, 45 anni, è stato preso nel pomeriggio, dopo un indagine all’antica, con pedinamenti e intercettazioni, dai poliziotti della sezione catturandi della squadra mobile palermitana. Dal ’96 era ricercato per omicidi, estorsioni, rapine, mafia e poi per le varie condanne che andava collezionando: tre ergastoli tra cui quello per l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, e tanti altri anni di carcere.

Mimmo Raccuglia, il "veterinario" di Cosa Nostra, ha tentato di fuggire attraverso un terrazzo dell’appartamento-covo in via Cabasino a Calatafimi Segesta, comune ricco di storia e noto per la battaglia vittoriosa dei Mille di Garibaldi sull’esercito borbonico, ma non ce l’ha fatta. L’operazione era ben congegnata, l’edificio era circondato e i poliziotti non potevano farsi sfuggire un’ occasione così ghiotta: ammanettare quello che lo stesso ministro dell’Interno Roberto Maroni definisce «il numero due di Cosa nostra». «L’arresto di Raccuglia è uno dei colpi più duri - dice Maroni - inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni». Il responsabile del Viminale ha telefonato al Capo della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, per congratularsi dell’operazione.

Al di là delle "classifiche", che nella mafia spesso cambiano velocemente, è certo che Raccuglia era, insieme a Matteo Messina Denaro e a Giovanni Nicchi, uno dei mafiosi più ricercati d’Italia. Al momento dell’irruzione degli agenti nel suo covo era solo. Il capomafia ha tentato di fuggire dal terrazzo, ma è stato bloccato. Nell’abitazione, che sarebbe stato il suo nascondiglio da qualche giorno, sono state trovate diverse pistole. Ammanettato Raccuglia è stato fatto salire su una delle auto della »catturandi« che è poi partita col corteo delle altre macchine della polizia verso la questura di Palermo. Uomo vicino al clan Brusca di San Giuseppe Jato, Raccuglia ha scalato in vent’anni i vertici di Cosa nostra soprattutto per la sua ferocia nonostante il soprannome di "veterinario" dovuto, a quanto pare, alla sua passione per gli animali, gatti e cavalli soprattutto. È considerato il boss che controlla il territorio che unisce la provincia di Palermo con quella di Trapani. Al suo nome sono legati gli omicidi interni a Cosa nostra nella provincia di Palermo, soprattutto a Partinico, degli ultimi anni dove sono caduti uomini considerati vicini all’ex latitanti o suoi nemici.

Ricercatissimo da polizia e carabinieri che seguivano anche i suoi familiari (un fratello, Salvatore, è stato condannato per mafia) Raccuglia era finora riuscito a sfuggire alla cattura nonostante, ad esempio, i magistrati sapessero che da oltre dieci anni, agli inizi di giugno, in genere tre giorni dopo la chiusura delle scuole, la moglie partisse da Altofonte per andare a trascorrere le vacanze estive col marito latitante. Il sostituto procuratore palermitano Francesco Del Bene che col pm Roberta Buzzolani ha coordinato le indagini sull’arresto del latitante parla di «un grandissimo risultato conseguito in un periodo difficile. La polizia lavora con pochi uomini e poche risorse. Ciò accresce ulteriormente il valore di un’indagine svolta esclusivamente con metodi tradizionali: pedinamenti, videoriprese e intercettazioniV. Francesco Gratteri, direttore della direzione anticrimine centrale (Dac) della polizia di Stato dice: «Con l’arresto di Domenico Raccuglia è stata decapitata l’ala corleonese di Cosa nostra».

Di «un successo investigativo importantissimo» parla il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. «Quando, poco fa, ho sentito il questore - ha raccontato - era insieme ad alcuni degli agenti della sezione catturandi, ragazzi che conosco bene e con cui ho lavorato quando ero procuratore a Palermo. Ho potuto complimentarmi anche con loro». «Raccuglia - ha spiegato Grasso - è considerato il numero due, per peso criminale, nella lista dei ricercati di Cosa nostra dopo Matteo Messina Denaro. In questi anni ha esteso il suo dominio da Altofonte fino al confine con la provincia di Trapani, come conferma il fatto che si nascondeva proprio nel trapanese». Per il procuratore aggiunto di Palermo Ingroia, che ha coordinato le indagini che hanno portato questo pomeriggio all’arresto, «si tratta di un arresto di straordinaria importanza»: «Abbiamo preso uno dei capi assoluti di Cosa nostra ancora in circolazione in un momento di ascesa all’interno delle gerarchie mafiose». Al capo della polizia sono giunte le congratulazioni di numerosi esponenti politici, tra cui il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Giustizia Angelino Alfano.

QUESTA E' LA GIUSTIZIA CHE VOGLIAMO...questo è quello che ci aspettiamo di vedere ogni giorno...che chi compie reati finisca in manette...e nessun giudice, magistrato o ministro provi, questa volta, a scarcerare questo individuo...è ora che la giustizia ricominci a fare ciò che le compete...questo vogliamo vedere...è in questo modo che torneremo orgogliosi a cantare il nostro inno nazionale...come hanno fatto le persone davanti alla questura...festeggiando il clamoroso arresto...se così fosse ogni giorno potremmo ricominciare a dire fieri...VIVA L'ITALIA!!!

Kate83

domenica 15 novembre 2009

Politica, Riforma della giustizia

Ecco l'articolo apparso su Lastampa:"Scudo" soltanto per incensurati, eslusi reati gravi e immigrazione

Per essere ragionevole la durata dei processi (penali, civili e amministrativi) non deve superare due anni in primo grado, due in secondo e altri due in Cassazione. Altrimenti, se la sentenza non arriva entro i tempi stabiliti per ciascuna delle tre fasi, il processo (ma solo quello penale) si estingue. Una "morte" per prescrizione che potrà valere da subito per i processi in corso, limitatamente al primo grado, se entro due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pm non sarà arrivata la sentenza. Una estinzione di cui, in ogni, caso potranno beneficare solo gli incensurati chiamati a rispondere di reati puniti con pene inferiori a dieci anni, eccezion fatta per mafia, terrorismo, delitti di «grave allarme sociale» (rapine, omicidi ed estorsione etc), e anche una lunga sfilza di altri delitti, dallo stalking all’incendio, passando attraverso il traffico illecito di rifiuti, fino ad arrivare al reato di immigrazione clandestina.

Dopo trattative, annunci e ritocchi dell’ultima ora, eccolo il ddl sul processo ’brevè che consentirà al premier Silvio Berlusconi di chiudere per estinzione i processi Mills (in cui è imputato per corruzione in atti giudiziari) e Mediaset (nell’ambito del quale deve rispondere di frode fiscale e altri reati societari). Il testo - 3 articoli in tutto - è stato presentato dal Pdl al Senato (primo firmatario Maurizio Gasparri) e sottoscritto dalla Lega. Limato fino all’ultimo, il ddl è frutto del lavoro del legale del premier, Niccolò Ghedini, ed è stato oggetto di trattative con la Lega e con il presidente della Commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno (contraria ad inserire il reato di immigrazione clandestina, chiesto dalla Lega, nella lista dei reati "vietati" al processo breve). Ecco, in sintesi, i punti principali del ddl.

Cambia la legge Pinto del 2001 sull’ equo indennizzo per ingiusto processo che, vista l’estrema lunghezza dei tempi di giudizio in Italia, ha obbligato il ministero della Giustizia a pagare alle "vittime" 25 milioni nel 2008 e 13,6 milioni nei primi sei mesi del 2009. D’ora innanzi - prevede il ddl - non saranno considerati irragionevoli i processi (civili, penali e amministrativi) che «non eccedono la durata di due anni per il primo grado, due anni per il grado di appello, e di ulteriori due anni per il giudizio di legittimità, nonchè un altro anno in ogni caso di giudizio di rinvio». Per chiedere l’indennizzo, però, la "vittima" dei processi lumaca deve presentare, entro sei mesi dalla scadenza dei termini di non ragionevole durata, un’istanza di accelerazione che fa scattare la corsia preferenziale per il procedimento. In caso di processi in corso all’entrata in vigore della legge, l’istanza dovrà essere presentata entro 60 giorni.

Con la creazione di un articolo "ad hoc" del codice di procedura penale (346 bis), il ddl prevede che il giudice dichiari di non doversi procedere per estinzione dei processi per i quali la pena è inferiore nel massimo a 10 anni quando la sentenza di primo grado non è arrivata entro due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pm; quando l’ appello non si chiude entro i previsti successivi due anni; quando altrettanto non avviene in Cassazione. L’imputato, se vuole, può anche rifiutare di avvalersi dell’estinzione del processo.

Dal processo breve sono esclusi chi ha già subito una condanna e chi è stato dichiarato «delinquente o contravventore abituale o professionale». Le nuove norme, inoltre, non si applicano ai reati di terrorismo, mafia o di grave allarme sociale (rapine, omicidi, estorsioni, etc). Nell’elenco delle esclusioni anche i delitti di incendio, pedopornografia, sequestro di persona, atti persecutori, furto (quando ricorrano le circostanze aggravanti), furto in appartamento o scippo, delitti commessi violando le norme sulla prevenzione degli infortuni, igiene sul lavoro, circolazione stradale, traffico illecito di rifiuti, e il reato di immigrazione clandestina.

Bhe, la riforma della giustizia era un dovere sacrosanto, i processi non possono durare 50 anni...però....
Perchè la retroattività????....caro presidente...se avesse voluto far sembrare questo ddl un impegno rispettato verso gli italiani non avrebbe dovuto introdurre la retroattività...tale previsione rende lampante il suo intento...a chiunque...
non si può intendere diversamente...
e mi sento profondamente offesa, disgustata e delusa...viene voglia di scappar via dall'Italia...eppure ho sempre amato il mio paese...ma un paese senza giustizia..un paese dove vale solo la giustizia dei potenti e dei più forti è un paese che non merita tanto amore...e lo dico con estrema sofferenza...
Non si può sperare che in un cambio di idea....ma la speranza è una cosa...la realtà è un'altra....
BASTA GIUSTIFICAZIONI.....Adesso gli italiani sono stanchi.....i nostri politici devono rappresentare noi...non i propri interessi egoistici....
Che squallore.....
Andete via voi dall'Italia...non meritate il nostro paese ed il nostro popolo.....

venerdì 13 novembre 2009

Fame, è record: 1 miliardo e 20 milioni

Su repubblica.it è apparso questo articolo.
"Per vincere la povertà puntare sulle donne"

Per sconfiggere la fame spesso si cita il proverbio cinese che suggerisce di insegnare a un uomo a pescare, piuttosto che dargli direttamente un pesce. Ma dall'"Indice Globale della fame 2009", redatto dall'IFPRI (International Food Policy Research Institute), che l'associazione Link 2007 presenterà domani alla Farnesina (in vista del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare dell'Onu, da lunedì a Roma) emerge un'indicazione diversa: se si vuole veramente sconfiggere la fame nel mondo bisogna puntare sulle donne, sulla loro istruzione e anche sul loro benessere. I Paesi che nel mondo presentano i livelli più alti di denutrizione (per esempio il Pakistan, o il Ciad), sono anche quelli che presentano la maggiore disuguaglianza di genere. E i Paesi che sono riusciti a sollevarsi, acquistando faticosamente un livello minimo di benessere, a cominciare dallo Sri Lanka, o dal Botswana, al contrario hanno approvato importanti riforme, garantendo l'istruzione alle donne, e promuovendo in modo ampio la parità di genere.

"L'eguaglianza di genere non è solo socialmente auspicabile: è un pilastro centrale nella lotta contro la fame", sostiene la Task Force istituita dall'Onu nel 2005 per il Progetto di lotta contro la fame. Il rapporto odierno pertanto non fa che ribadirlo: "Alti tassi di denutrizione sono connessi anche alle disparità tra uomini e donne relativamente alla salute e alla sopravvivenza". Gli autori esaminano una serie di casi virtuosi, nei quali è stato lo Stato a promuovere e finanziare politiche per l'istruzione delle donne: per esempio il Messico con il programma Oportunidades, grazie al quale le famiglie povere ricevono degli aiuti economici condizionati alla frequenza scolastica dei figli e alle visite mediche.

Un miliardo e 20 milioni, record di malnutriti. La scolarizzazione e la promozione del ruolo delle donne all'interno della società è considerato dunque uno strumento fondamentale per la lotta alla fame e alla povertà, che rimane ancora "il primo e il più pressante degli Obiettivi del Millennio", scrive nella prefazione del rapporto Elisabetta Belloni, direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo. "Un imperativo reso oggi ancora più drammatico e urgente dalle conseguenze della crisi economica e finanziariai mondiale sui Paesi in via di sviluppo, che ha aggravato gli effetti già disastrosi della crisi alimentare", ricorda Belloni. Tanto che il numero delle persone malnutrite nei Paesi in via di sviluppo ha raggiunto la cifra record di un miliardo e 20 milioni di persone. "Negli anni Ottanta e all'inizio degli anni Novanta - si legge nel rapporto - c'è stato un progresso nella riduzione della fame cronica. Nella decade scorsa la fame è stata in aumento".

Paghiamo cifre spropositate per conduttori, veline, velini, ospiti internazionali, calciatori e quant'altro...
Paghiamo cifre spropositate per deputati, senatori, ministri, presidenti e quant'altro...
Paghiamo cifre spropositate per una borsa o un paio di scarpe griffate...
Paghiamo cifre spropositate per interventi di chirurgia estetica che servono solo al nostro ego smisurato...
Paghiamo cifre spropositate per mettere su carrozzoni come Il grande fratello o il festival di Sanremo o miss Italia...
Proviamo un pò di vergogna per noi stessi....di fronte a miliardi di persone che non riescono nemmeno a mangiare tutti i giorni...di fronte a milioni di bambini che anzichè trastullarsi con giochi e videogame muoiono di fame, sete e malattie...
Vergognamoci....vergognamoci per esserci fatti prendere dal panico dalla crisi economica...quando abbiamo perso ben poco...rispetto alle conseguenze che ne sono derivate per i paesi poveri...

giovedì 12 novembre 2009

Buon mesiversario Dìlatuaopinione

E' passato un mese da quando è nato il sito e contenitore informativo che permette diritto di replica ai nostri lettori.
Ricordiamo che il blog ha preso vita per un progetto universitario per l'università di Comillas, Madrid.
Mi sembra giusto innanzitutto ringraziare tutte le persone che stanno collaborando per permettere il funzionamento quotidiano del blog.
Vorrei porvi alcune statistiche riguardanti il sito per far vedere che il lavoro che è stato fatto ha portato i suoi frutti.
Inizio dicendo che in questo mese sono stati pubblicati ben 68 articoli su vari argomenti.
Il blog ha ricevuto 794 visite con 2710 visualizzazioni di pagina.
Le visite sono state ricevute da 3 continenti e da 14 nazioni.
La città con più visite è Milano.
L'articolo più letto è stato Economia Scudo fiscale, guerra Italia-Berna ed è risultato anche l'articolo più commentato.
Il tempo medio trascorso sul sito da un visitatore è di 5 minuti e 54 secondi.

Vi ringrazio a nome di tutti per il supporto e spero che troviate abbastaza interessanti le notizie da noi selezionate.

Risultato Sondaggio

Grande fratello, siete stufi?

Gli italiani sono studi del Grande Fratello 10. A dirlo è il 94% dei lettori di dilatuaopinione.blogspot.com che ha votato per il sondaggio settimanale.
Il celebre programma televisivo, giunto alla sua decima edizione sembra, aver stufato i telespettatori.
Complice forse la mancanza di emozioni e di novità agli occhi di un pubblico ormai esperto e diventato sempre più critico.
Staremo a vedere se gli ascolti e la tanto famigerata "audience" daranno ragione ai nostri lettori!
In anteprima, come semre, vi proponiamo la futura domanda settimanale che si occuperà di sport:
"Alla luce della prima parte di stagione, chi ha fatto l'affare del calciomercato milanese?"
Inter, Eto'o piu soldi per Ibra
Milan, 65 Mln per Kakà
Real, Kakà pagato 65 Mln
Barcellona,Ibra per Eto'o più soldi

mercoledì 11 novembre 2009

Alinghi cede: Coppa America a Valencia


Il braccio di ferro, forse, è davvero finito. La 33esima edizione della Coppa America si disputerà nel febbario 2010 a Valencia. Dopo un weekend infruttuoso di colloqui fra i rappresentanti di Alinghi e Oracle, in vista di una nuova decisione della Corte Suprema di New York sulla sede delle regate, arriva il comunicato del team svizzero che accetta la richiesta dello sfidante americano: si gareggia a Valencia in Spagna, sede dell'ultima edizione dell'America's Cup nel 2007. Alinghi aveva prima puntato sul Golfo Persico, negli Emirati Arabi, siglando un accordo per disputare le regate a Ras Al Khaimah. Ma un ricorso del team Usa, accolto dal giudice, ha mandato a monte tutto. La scorsa settimana la Società Nautica di Ginevra (il circolo cui fa riferimento Alinghi ed effettivo detentore del trofeo) ha avanzato un'ulteriore proposta per una sede nell'emisfero Sud: sulla costa Est dell'Australia tra Proserpine-Aerlie Beach e Townsville, due località del Queensland affacciate sull'oceano nella zona della Great Barrier.

Ma nel faccia a faccia dello scorso weekend il team Usa che rappresenta il Golden Gate Yacht Club ha mantenuto ferma la propria posizione con l'indicazione di Valencia. E si arriva alla svolta finale: la Société Nautique de Genève ha inviato oggi al giudice Kornreich della Suprema Corte di New York una lettera nella quale conferma che organizzerà il «Deed of Gift Match» a febbraio 2010 a Valencia, che sono «la località e le date ripetutamente richieste dal Challenger e già in precedenza stabilite dalla Corte». Il defender ha anche comunicato l'intenzione di pubblicare il Bando di regata della 33a America's Cup con effetto immediato. Ovviamente la strategia di Alinghi era diversa e il rammarico traspare dal comunicato: «In seguito alla decisione della Suprema Corte di New York, secondo la quale Ras Al Khaimah negli Emirati Arabi (prima scelta di SNG come sede per l'evento) non è valida perché non conforme al Deed of Gift, il Defender ha proposto due soluzioni alternative nell'Emisfero Sud: Proserpine-Aerlie Beach e Townsville in Australia. Si tratta di località dove le condizioni meteo in Febbraio sono quelle ideali per lo svolgimento della sfida. La reazione del GGYC è stata quella di cercare di ritardare lo svolgimento della Coppa, cercando di trarre vantaggi in termini di competitività, mentre SNG partecipa alle riunioni in buona fede con l'obiettivo di trovare una soluzione. SNG conferma dunque Valencia come sede per la 33esima America's Cup a febbraio del 2010».

ALI E TECNOLOGIA - Insomma, agli uomini di Alinghi va bene anche il Mediteraneo in inverno, pur con un catamarano molto più adatto a brezze leggere, perché sono convinti che l'avversario sia lontano da un assetto accettabile per il proprio trimarano. E quindi cercano in ogni caso di non far slittare l'appuntamento, fissato per l'8 febbraio 2010. La sfida tecnologica è del resto molto estrema e quindi decisiva. Il trimarano di Oracle la scorsa settimana ha disalberato: segnale negativo, ma subito cancellato dall'annuncio della realizzazione di una vera e propria ala lunga 57 metri, che sostituirà la vela tradizionale (guarda le immagini). Le prime immagini della nuova soluzione trovata da Russel Coutts e dagli ingegneri del team di Larry Ellison sono impressionanti. Ma il tempo stringe e anche questa novità tanto eclatante e sicuramente affascinante va messa alla prova e studiata. Faranno in tempo?

Volete vedere le immagini della nuova vela di Oracle? Clicca qui

martedì 10 novembre 2009

Sport, Rossi in rosso?

Rossi, ultimatum alla Yamaha: «O me o Lorenzo per il 2011»
Valentino: «Devono scegliere su chi puntare. Ho una buona proposta dalla Ducati»

Valentino Rossi esce allo scoperto: «Ho una buona offerta da parte della Ducati». Il pesarese afferma di essere tentato dalla proposta e chiede alla Yamaha di scegliere: «O me o Lorenzo». Non subito, ma nel 2011. A Valentino non devono essere piaciute le parole pronunciate da Masao Furusawa, direttore di Yamaha Racing, il quale ha ribadito che Lorenzo rappresenta una pedina importante per la casa dei tre diapason. Frasi di rito, probabilmente, ma arrivate poco dopo il nono titolo mondiale conquistato da Valentino. E Rossi, da Valencia, ha replicato dai microfoni dell'emittente britannica Bbc: «Ho una buona offerta da parte della Ducati e la Yamaha deve prendere una decisione. Devono rispettarmi un po' di più. Devono decidere se vogliono me o Jorge (Lorenzo, ndr)».

Che Rossi e la Ducati stessero flirtando, si era già intuito durante il week-end del Gp di San Marino a Misano, quando il campione del mondo si produsse in lodi gratuite verso la casa di Borgo Panigale e il suo progettista Filippo Preziosi. Jorge Lorenzo è stato l'avversario numero uno di Rossi in questa stagione. Oltretutto la Yamaha ha concesso allo spagnolo di utilizzare gli stessi dati e le stesse regolazioni di Rossi. Se il campione del mondo della Motogp arrivasse in Ducati, i 'rumors' dai box riferiscono che Casey Stoner sarebbe addirittura contento di dividere la Rossa con lui. Tanto da preferirla alla Honda che pure con l'ingaggio di Livio Suppo e di tre tecnici della Yamaha sta dimostrando di avere una strategia aggressiva perchè il nuovo boss ex F1 Shuehi Nakamoto per il 2011 vorrebbe avere o Stoner o Lorenzo nel box della Hrc.

Bhè non dico che sarebbe un sogno ma credo che la maggior parte degli italiani vorrebbero vedere "Il dottore" sulla mitica rossa di Borgo Panigale. Anche qualla parta d'Italia, che mi rappresenta, che non ha mai tifato per te adesso cambierebbe idea perchè sarebbe un binomio perfetto in rappresentanza del nostro paese: Pilota, Meccanici, Idee, Fabbrica...Tutto!
E allora perchè non accettare questa nuova sfida?

lunedì 9 novembre 2009

Sport, E' successo in Serie A

Succede che ad una settimana dal “de profundis” recitato al campionato, basta un pareggio dell’Inter, in casa contro una Roma incerottata, per far rivivere le speranze dei tifosi italiani, non nerazzurri si intende.
Certo, probabilmente gli uomini di Mourinho vinceranno lo stesso a mani basse questo torneo, ma il segnale che viene dalla partita di ieri sera a “San Siro” è di quelli importanti: l’Inter perde la sua arroganza di gioco se viene presa in velocità, soprattutto sulle fasce.
Grandi meriti, comunque, vanno alla Roma di Claudio Ranieri, che già in emergenza si ritrova a gestire anche l’uscita anzitempo di De Rossi, gladiatore dei giallorossi in questa prima parte di stagione. Ai punti, la squadra della capitale avrebbe meritato di vincere.
Alle spalle della capolista, due sono le rivali che si fanno largo.
Una, l’aspettavano tutti, è la Juventus, che seppellisce sotto una valanga di reti Antonio Conte e la sua Atalanta.
L’altra, incredibilmente, è l’araba fenice, è il Milan. Un mese fa quasi invischiata nella palude della graduatoria, ora a lottare e credere nello scudetto.
Leonardo ha cucito addosso ai suoi calciatori l’unico abito disponibile per una squadra che non può permettersi di difendere, deve solo attaccare ed offendere.
Vittoria importante per la Fiorentina di Prandelli ad Udine e per il Genoa col Siena.
La Sampdoria, un punto nelle ultime tre sfide, si ferma a Cagliari, e recrimina giustamente per un calcio di rigore sacrosanto non concesso nel primo tempo. L’oscar della squadra più bersagliata dai direttori di gara spetta proprio ai ragazzi di Del Neri.
Le due neopromosse terribili, Parma e Bari, continuano a vincere e a scalare la classifica.
I biancorossi, con 7 reti subite, hanno la retroguardia meno perforata del campionato e vantano già un record: mai nessuna squadra, salita dalla cadetteria, si era comportata così bene in difesa.
Merito di Ventura e di un gruppo giovane, destinato ad esplodere.
Infine, capitolo nazionale. Lippi ha diramato le convocazioni per la doppia amichevole con Olanda e Svezia. Non ci sarà Cassano, non è una novità, Pazzini e Palladino invece ritornano a Coverciano.
Fa il suo esordio in azzurro Candreva del Livorno, mentre vengono dimenticati Bonucci e soprattutto Ranocchia, i centrali difensivi del Bari.
Se non sono misteri questi…

Pasquale Scivittaro

Scuola, Primo colpo alla Gelmini

Arrivano i primi effetti della sentenza del Tar contro il decreto Gelmini sulle graduatorie in attesa dell'approvazione della legge che metterebbe "fine" alla questione Precari.

La bella notizia riportata dalla Repubblica.it è questa:
Precari, il commissario al lavoro i primi 300 nelle liste "a pettine"

Blocca all'idea di dare seguito al detto "Moglie e buoi ( e professori ) dei paesi tuoi", caldemente consigliata e voluta dalla Lega Nord, per proteggere gli insegnanti del nord dall "invasione" ( così la definiscono loro ) dei meridionali nelle "loro" scuole.
Che male c'è in un pò di sana concorrenza?

Parte il commissariamento del ministero dell'Istruzione sulle graduatorie dei precari. "Dal 9 novembre, i primi 300 ricorrenti saranno inseriti 'a pettine' nelle graduatorie di tutte le province italiane - annuncia il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - speriamo che quest'ennesima pronuncia sia finalmente da stimolo per una corretta gestione delle graduatorie, nel rispetto delle più elementari regole del buonsenso, della legislazione e della Costituzione". Ma a bloccare il Tar potrebbe pensarci il Parlamento, dove è in discussione una proposta di legge che annulla i provvedimenti della giustizia amministrativa.

Per comprendere la vicenda, occorre fare un passo indietro. Tutto ha inizio lo scorso mese di aprile, quando il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini firma il decreto per l'aggiornamento delle graduatorie dei precari. Ma con una novità: per chi è già in graduatoria, niente passaggio da una provincia all'altra. L'unica possibilità è di essere inseriti, oltre che nella lista della propria provincia, anche in altre tre province italiane. Ma "in coda".

Questa decisione del ministro a gran parte dei supplenti meridionali sembra l'ennesima prova che nessuno li vuole al Nord, dove i posti disponibili sono in abbondanza. E, col patrocinio dell'Anief (Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) si rivolgono al Tar che dà loro ragione: l'inserimento "in coda" è incostituzionale e si deve provvedere all'inserimento a "pettine". Ma il ministero nicchia e, i primi di ottobre, una nuova sentenza del Tar Lazio intima al ministro Gelmini di applicare la sentenza, condannandolo al pagamento di 5 mila euro. E nomina Luciano Cannerozzi De Grazia, uno dei consiglieri più ascoltati dal ministro Renato Brunetta, commissario ad acta.

Nel frattempo, per evitare l'onta del commissariamento, l'esecutivo corre ai ripari e nel progetto di legge di conversione del decreto salva-precari inserisce un emendamento che ripristina la coda per il biennio 2009/2011, ma aprendo "al pettine" dal biennio successivo. A questo punto cominciano i mal di pancia della Lega, che vorrebbero opporsi al provvedimento. Ma è lo stesso ministro Gelmini che spiega ai colleghi della maggioranza che il provvedimento non può subire variazioni al Senato. Il decreto deve essere trasformato in legge entro il 24 novembre prossimo e non ci sono, infatti, i tempi per una seconda lettura. Questa volta, Bossi&co. Devono fare buon viso e cattivo gioco e approvare un provvedimento "blindato".

Intanto, il Tar Lazio emette altre 13 sentenze fotocopia della prima, per altri 7 mila precari che chiedono di essere inseriti "a pettine", condannando il ministero al pagamento di 65 mila euro. E il commissario ad acta? "Il commissario - spiega Cannerozzi De Grazia - non può tenere in alcun conto i procedimenti in corso". Parole che hanno il sinistro significato di chi si sta mettendo al lavoro. "Penso - continua - che fra qualche giorno, attorno al 12 novembre, avvierò la procedura. Scrivero al ministero chiedendo se hanno ottemperato e controllerò se l'eventuale azione è conforme con la sentenza del Tar". Intanto, spera la maggioranza, il Parlamento dovrebbe varare la legge salva-precari che dovrebbe mettere la parola fine alla questione. Ma di questo Marcello Pacifico non è convinto. "Ci rivolgeremo - dice - alla Corte costituzionale".

domenica 8 novembre 2009

No alla Violenza

Ci stupiamo delle violenze continue di cui ci raccontano le cronache quotidiane.
Stupri, omicidi familiari e non, violenze di ogni genere, pedofilia, corruzione e quant'altro...
Ma c'è veramente da stupirsi?
Se siamo capaci di tale violenza su degli esseri INNOCENTI...



Possiamo veramente stupirci delle atrocità perpetuate a danno dei nostri simili?
Che speranza c'è per una razza come la nostra?
C'è solo VERGOGNA.....VERGOGNA E DISPREZZO PER NOI STESSI
siamo noi le vere bestie...
siamo la razza fisicamente più indifesa che popola la terra...
ma la nostra mente è capace di tali atrocità che nemmeno la fiera più selvaggia è capace di attuare....
Al cospetto di queste immagini rimane solo....VERGOGNA

sabato 7 novembre 2009

Cronaca, Foggia, «Ocean's eleven»: bottino 5 milioni

Il casting sicuramente non annoverava i nomi di George Clooney,Julia Roberts,Brad Pitt; però l'inventiva e il risultato non ha niente da invidiarli.
La notizia è apparsa sul corriere.it e si riferisce ad un furto al caveau dell'istituto di vigilanza nel foggiano. I nostri protagonisti però non l'hanno scampata. Ecco l'immagini del colpo.

Avevano messo a punto un colpo milionario stile «Ocean's eleven» svaligiando oltre 5 milioni di euro da un caveau di un istituto di trasporto valori di Foggia, «NP Service»: il bottino, in contanti, era stato portato via senza lasciare tracce nella banca, senza far scattare nessun allarme e con i monitor dei vigilantes che durante la rapina non avevano trasmesso nulla di strano. La rapina era avvenuta lo scorso maggio, nella notte i tre «Arsenio Lupin» sono stati arrestati. Sulle loro tracce da mesi c'erano due squadre mobili della polizia (di Genova e Foggia) e i carabinieri di Fermo. La banda aveva acquistato della sofisticatissima strumentazione elettronica e manuali per aprire camere di sicurezza in diversi paesi d'Europa (soprattutto Germania) e in America: la base logistica era vicino a Fermo, in provincia di Foggia, dove per mesi sono avvenuti gli incontri per la predisposizione del piano e le prove tecniche della rapina. A Fermo era anche arrivata buona parte del materiale tecnologico utilizzato.

BADGE CLONATO - Per fare il colpo della vita i tre sono riusciti a clonare un badge di accesso all'istituto, disattivare una cabina Telecom impedendo così l'invio degli allarmi telefonici alle centrali operative della polizia: una volta nel caveau hanno acceso una «valigetta jammer» con uno strumento che ha disturbato le frequenze radio del sistema elettronico di vigilanza della società. Arrivati alla stanza blindata, hanno aperto la cassaforte e rubato i 5 milioni: volevano aprirne tre, ma hanno trovato le chiavi solo di una. Poi si sono dileguati.

TRE ARRESTI - La misura cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale di Foggia Carlo Protano, su richiesta dei sostituti procuratori di Foggia Enrico Infante e Domenico Minardi. Destinatari del provvedimento sono un pregiudicato di Foggia, residente a Fermo, definito dagli investigatori «di elevato spessore criminale»: Olindo Bonalumi, già indagato nei primi anni Novanta per un furto nel caveau di una Bnl a Reggio Calabria per oltre 50 miliardi di lire. Poi un riminese di 30 anni, Davis Tardini, tecnico di una ditta di investigazioni di Rimini che avrebbe duplicato il badge utilizzato per accedere alla sede della «Np service») e un uomo di 41 anni di Desio (Milano), Francesco Orlando, gestore di una concessionaria di autovetture a Fermo. Si cerca ancora un quarto uomo, forse lo stesso che è stato ripreso dal video.

venerdì 6 novembre 2009

Libri, Musica e Spettacoli

MTV Europe Music Awards 2009


Con una puntualità tutta teutonica, l’infuocata performance dei Green Day ha dato il benvenuto al pubblico della 02 Arena e ai milioni di viewers sparsi nel continente agli MTV Europe Music Awards 2009.

Il carrozzone musical/mondano è tornato per la 16esima edizione lì dove tutto è iniziato: a Berlino si tennero i neonati EMAs nel 1994, allora a fare gli onori di casa fu Tom Jones. Stavolta è toccato invece a una Katy Perry in forma smagliante, che ha esordito onstage con un medley delle canzoni in gara per il Best Song Award. E’ stata una cerimonia impeccabile, una grande festa: tra celebrità in gingheri e live performances, discorsi (brevi!) di ringraziamento e battute sarcastiche, i premi made in Europe dimostrano di non avere nulla da invidiare ai cuginetti americani in fatto di entertainment.

Doveva essere la notte di Lady GaGa e Kings of Leon, entrambi pluricandidati. è stato invece l’ennesimo trionfo personale di Beyoncè, che ha portato a casa 3 statuette (+ 1 indiretta, quella presa dal marito Jay-Z). Si è anche esibita, ultima aggiunta alla già ricchissima line-up. A seguire l’elenco completo dei vincitori.

Best Live Act: U2
Best Urban: Jay-Z
Best Rock: Green Day
Best Song: Halo – Beyoncè
Best Alternative: Placebo
Best New Act: Lady GaGa
Best Male : Eminem
Best Italian Act: Lost
Best European Act: maNga (dalla Turchia)
Best Group: Tokio Hotel
Best Female: Beyoncè
Best Video: Single Ladies (Put a Ring on It) - Beyoncè
Best Push Artist: Pixie Lott
Best World Stage Performance: Linkin Park

Cronaca, Ciancimino jr: "Provenzano tradì Riina"

Articolo apparso su Lastampa:

PALERMO

«I boss si vendono o vengono ammazzati» teorizzava Luigi Ilardo, boss confidente dei carabinieri assassinato poco prima che potesse formalizzare la sua collaborazione con la giustizia. Una regola che torna in uno dei capitoli più oscuri della storia di Cosa nostra: l’arresto del capomafia di Corleone Totò Riina. A incrinare la verità ufficiale - peraltro già messa in discussione da pentiti come Nino Giuffrè - sull’arresto del padrino stragista è stavolta Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, che da mesi svela ai pm i retroscena della trattativa tra Cosa nostra e lo Stato.

È lui a raccontare che dietro la cattura di Riina, uccel di bosco per oltre 23 anni, ci fu Bernardo Provenzano che, mappe di Palermo alla mano, indicò ai carabinieri i possibili covi in cui si nascondeva il capomafia. Un tradimento in piena regola di un vecchio alleato, diventato scomodo e ormai affetto da deliri di onnipotenza, che avrebbe sancito la seconda fase della trattativa tra Stato e mafia e l’inizio di una lunga pax dopo gli anni delle stragi.

Ciancimino jr parla di cose vissute in prima persona. Sarebbe stato lui a ricevere dall’allora capitano del Ros Giuseppe De Donno, che sperava nell’aiuto dell’ex sindaco per la cattura di Riina, la piantina della città. Don Vito ne avrebbe fatto una copia, che avrebbe conservato. Poi avrebbe consegnato, attraverso il figlio Massimo, l’originale a una persona vicina all’ingegnere Lo Verde, nome usato per indicare Provenzano. Il capomafia avrebbe indicato con dei cerchi i possibili nascondigli di Riina e avrebbe rimandato il documento a Ciancimino. Tra le zone segnate da Binnu ci sarebbe stato anche l’Uditore, il quartiere in cui si trovava la villa, ultimo rifugio del capo dei capi. L’ex sindaco, che da mesi aveva avviato un dialogo col Ros, avrebbe consegnato, poi, la mappa ai carabinieri.

Secondo il racconto del testimone, siamo all’autunno del 1992, pochi mesi dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. A gennaio del 1993 Riina viene catturato. L’arresto pone le basi - secondo gli inquirenti, la cui tesi sembra confermata dall’ultima rivelazione di Ciancimino - per l’inizio della seconda fase della trattativa che ha come interlocutore mafioso non più Riina, autore del papello con le richieste alle istituzioni che lo stesso don Vito definì «irricevibili», ma Provenzano.

E proprio per questo suo ruolo nell’accordo stretto tra Cosa nostra e Stato Provenzano sarebbe iscritto nel registro degli indagati, assieme a Riina e al medico Gaetano Cinà, nell’inchiesta sulla trattativa. Ma le rivelazioni di Ciancimino ai pm non si fermano al ruolo dell’ingegnere Lo Verde. Oggi, prima di rendere dichiarazioni spontanee al processo in cui è imputato di riciclaggio aggravato, il figlio dell’ex sindaco è tornato in Procura dove ha consegnato una serie di documenti. «Tutto materiale cartaceo - ha detto - Non ho ancora portato i nastri incisi da mio padre». Nell’archivio infinito di don Vito, sparso tra cassette di sicurezza del Lichtenstein, e studi notarili di mezza Italia, ci sarebbero anche le bobine con le registrazioni di alcuni colloqui tra il sindaco e l’allora colonnello del Ros Mario Mori, l’ufficiale che, secondo la procura, avrebbe avuto un ruolo di intermediazione tra la mafia e lo Stato nella trattativa.

In attesa di ascoltare i nastri, la Procura si appresta a definire i componenti del collegio di periti chiamati ad accertare la paternità e la data di compilazione del papello, consegnato da Ciancimino ai magistrati la scorsa settimana. «Non è l’originale - ha spiegato il testimone - ma una copia coeva. Figuriamoci se mio padre avrebbe mai fatto girare quello vero con tutte le impronte che potevano esserci sopra».

Ci si può fidare di Ciancimino jr?
Ci sono prove di quanto sta affermando?
Qual'è il suo intento?Perchè parla adesso?Sta rivelando tutto o le sue sono solo mezze verità?
Collabora per salvarsi dalle accuse di ricilaggio o vuole solo "mescolare le carte" in qualche modo?
Difficile dare una risposta a queste domande. Dovremo aspettare le prove.
Prove che lui ha promesso di consegnare alle autorità....
Aspettiamo e vediamo...non è a escludere niente...
Ma se avesse ragione il colonnello Sergio De Caprio(il capitano "ultimo") il quale afferma che Ciancimino è un "servo" di Riina?
Aspettiamo...

Kate 83

Per approfondire clicca su Repubblica.it

Cronaca, Cocaina

Questa notizia, dai tratti sconvolgenti e incredibili, la apprendiamo dal sito Ansa.it:Italia nella top 5, la "coca" e' la droga piu' popolare

Oltre 13 milioni di europei adulti hanno provato cocaina nella loro vita. Di questi, 7,5 milioni sono giovani (15-34 anni), tre milioni dei quali l'hanno usata negli ultimi 12 mesi. La "neve" si conferma perciò, secondo il Rapporto 2009 dell'Osservatorio europeo sulle droghe presentato oggi a Bruxelles, la sostanza stimolante illegale più popolare nel vecchio Continente, e il suo uso è in costante aumento.

Il consumo di cocaina resta concentrato nei Paesi occidentali, mentre rimane basso in altre parti d'Europa. E l'Italia si conferma uno dei Paesi a più alta prevalenza, insieme a Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito. In questa cinquina, avverte l'Oedt, nell'ultimo anno l'uso tra i giovani si è attestato tra il 3,1% e il 5,5%, mentre nella maggior parte degli altri Paesi europei si registra una tendenza alla stabilizzazione o all'aumento del consumo nella fascia d'età 15-34 anni. In aumento anche il numero di sequestri di cocaina (92 mila nel 2007 contro 84 mila nel 2006), benché il quantitativo complessivo recuperato si sia ridotto a 77 tonnellate (121 nel 2006).

Tra i pazienti che entrano per la prima volta in terapia per disintossicarsi, il 22% ha indicato la cocaina come sostanza primaria. Nel 2007 sono stati segnalati circa 500 decessi associati al consumo di questo potente stimolante. Se la cocaina, insieme all'amfetamina, primeggia come stimolante nell'Europa occidentale, la metamfetamina si appresta però, secondo l'Oedt, a prendere piede in misura significativa in questo ricco mercato, grazie anche alla facilità con cui può essere prodotta. Storicamente, l'uso di questa sostanza si concentra nella Repubblica ceca, dove sono stati individuati quasi 400 piccoli laboratori di metamfetamina. Ma nell'ultimo anno la disponibilità di questo stimolante sta aumentando in alcune zone dell'Europa del Nord, come Svezia e Norvegia.

giovedì 5 novembre 2009

Dossier: Calcio, società e debiti. Inter, tutto regolare?

Botta e risposta tra il presidente della Uefa e l'Inter.
Il presidente dell'Uefa auspica regole di contenimento dei costi a favore dei grandi club, il sito nerazzurro puntualizza: "Non siamo un club che può preoccuparlo".
Sulla gazzetta.it troviamo il seguente articolo:

Tre anni per rimettere in ordine i conti dei club, eliminando i debiti: prosegue la campagna di Michel Platini contro gli eccessi economici del calcio europeo, e l'esterofilia della Premier League.
debiti — Nel corso di un'intervista al Daily Telegraph il presidente della Uefa ha assicurato di voler aiutare le società ad avere bilanci migliori, impedendo che i costi superino i ricavi. "Introducendo nuove regole proteggeremo gli investimenti di Roman Abramovich, Massimo Moratti e Malcolm Glazer - le parole di Platini -. Sono sicuro che vorrebbero vendere ma chi mai sarebbe così stupido da acquistare club così indebitati? Il criterio che seguiremo è che chi vorrà partecipare alle nostre competizioni non potrà spendere più di quanto incassa. Tutti i proprietari mi hanno chiesto una migliore filosofia, più trasparenza. In Germania i debiti non sono consentiti, in Inghilterra sì". Il numero uno della Uefa è convinto che la nuova regolamentazione avvicinerà nuovi potenziali investitori: "Se regoli il sistema, più persone saranno interessate ad acquistare. Non sono un economista, ma uso la logica".
"Inter.it: nei suoi ragionamenti Platini dimentica che non abbiamo debiti con le banche"
milano risponde — "L'Inter non è una Società indebitata". In merito alle dichiarazioni riportate dalle agenzie di stampa e riguardanti le affermazioni rilasciate da Michel Platini al Daily Telegraph, F.C. Internazionale risponde con chiarezza al presidente Uefa. "Comprendiamo le sue preoccupazioni istituzionali per l'economia del calcio europeo, ma citando l'Inter nei suoi ragionamenti dimentica che il nostro club non ha debiti con le banche. L'Inter non rientra nell'ambito di quei club che, da questo punto di vista, possono preoccupare il presidente Uefa".

Ma andiamo a vedere in realtà come l'Inter ha ripianato i debiti negli ultimi anni...
Riportiamo un articolo del 2008 di MilanoFinanza, che di economia se ne inende, vero?

Saras: gonfiata per la Borsa e per l'Inter 23/09/2008
MILANO (MF-DJ)--
Il titolo Saras valeva tra 4 e 5 euro per azione, mentre le banche e la famiglia Moratti lo hanno piazzato sul mercato a 6 euro e "per farlo, secondo la ricostruzione del consulente tecnico della pocura di Milano, Marco Honegger, non avrebbero pubblicato alcuni dati rilevanti nel prospetto informativo".

E' quanto si legge in un'inchiesta de La Repubblica, secondo cui Honegger ha ricostruito in un documento di oltre 400 pagine i motivi del tonfo in Borsa delle azioni Saras subito dopo lo sbarco a Piazza Affari ed ha ipotizzato che l'incasso della quotazione sia servito soprattutto a Massimo Moratti per far fronte ai debiti dell'Inter con contestuale danno per il mercato di 770 mln euro. Dall'analisi di Honegger emerge che i risparmiatori non erano stati informati che l'utile 2005, pari a 292,6 mln euro, era "gonfiato" da utili derivanti dalle scorte di magazzino.

Dai documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza presso Jp Morgan, advisor per l'Ipo, emerge inoltre chiaramente che nei report su Saras redatti prima della quotazione, gli analisti, prendono in considerazione gli utili depurati ("comparable") per calcolare il valore delle societa' di raffinazione.
Gli unici a non farlo sono quelli di Jp Morgan. Non vi e' insomma nessuna giustificazione di un prezzo di 6 euro nemmeno negli studi delle tre banche che hanno partecipato alla quotazione: "Sulla base delle valutazioni rettificate delle banche d'affari partecipanti all'operazione, il range avrebbe dovuto collocarsi tra i 4 e i 5 mld euro (ossia tra i 4,4 e i 5,6 euro per azione); dunque inferiore di 700 mln a quello definito in Prospetto Informativo", sostiene la consulenza. Non e' un caso, quindi, che le quotazioni di Saras, dal giorno dello sbarco in Borsa a oggi, si siano allineate ai valori stimati dagli analisti.

Perche' allora spingere il prezzo di quotazione? Le email sequestrate dagli inquirenti offrono qualche indicazione. "E' vitale che davanti al prezzo ci sia un 6", scriveva il numero uno di Jp Morgan, Federico Imbert, a un suo collega, mentre il bookbuilding attraversava una fase critica. Jp Morgan, oltre alle commissioni per il collocamento, otterra', cosa taciuta nel prospetto, anche il mandato dalla famiglia Moratti per gestire attraverso la sua filiale di private banking, i lauti proventi della quotazione. Un altro banchiere di Jp Morgan, Emilio R.Saracho svela in una email un ulteriore dettaglio: "Devi essere al corrente del fatto che abbiamo ottenuto 1,6 mld euro, cioe' da entrambi fratelli, ma uno dei due deve ripagare 500 mld di debiti, e cosi' quella parte non la vedremo per lungo tempo".

Sempre Imbert, il 14 marzo 2006, alza il sipario sui presunti interessi di Banca Intesa, mentre in un documento, trovato presso la Jp Morgan, si spiega la scelta di affiancare un aumento di capitale, non necessario, alla vendita di titoli da parte della famiglia. Se cosi' non fosse, "verrebbe evidenziata una scarsa propensione ad investire e si darebbe l'idea che la proprieta' vuole solo fare cassa, prestando il fianco a critiche su altre iniziative (metti i soldi nell'Inter)".

mercoledì 4 novembre 2009

Cronaca L'alta corte di Strasburgo: "Via i crocefissi dalle scuole"

Ecco l'articolo pubblicato su tgcom:

I crocefissi cattolici vanno tolti dalle aule scolastiche. Lo stabilisce la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana, che andrà risarcita dall'Italia con 5mila euro. Per la Corte la presenza di questi simboli costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione". Il governo italiano ha fatto ricorso.



Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, madre di due ragazzi, nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme (Padova), di togliere i crocefissi dalle aule frequentate dai suoi figli. Nei ricorsi davanti ai tribunali in Italia aveva sempre perso. Ora, i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione. La sentenza, rende noto l'ufficio stampa della Corte, è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

Il governo italiano presenta ricorso
La reazione dell'Italia è stata immediata. "Il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo" ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

Gelmini: "Nessuno può toglierci le nostre tradizioni"
Il ministro dell'Istruzione commenta poi la sentenza: "La presenza del crocefisso in classe non significa adesione al Cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione. La storia d'Italia passa anche attraverso simboli, cancellando i quali si cancella una parte di noi stessi". "Nel nostro Paese - aggiunge Mariastella Gelmini - nessuno vuole imporre la religione cattolica, e tantomeno la si vuole imporre attraverso la presenza del crocifisso. E' altrettanto vero che nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità". Poi, ancora: "Non è eliminando le tradizioni dei singoli Paesi che si costruisce un'Europa unita, bisogna anzi valorizzare la storia delle nazioni che la compongono".

Sono d'accordo sulla libertà di religione e sulla laicità statale.
Mi sta anche bene che tolgano QUALUNQUE simbolo religioso dagli uffici pubblici.
Ma era necessario impuntarsi così tanto?
Era necessario chiedere un risarcimento danni?
Quale danno grave hanno subito i figli di questa signora?Gli è stato imposto di diventare cattolici?Hanno subito pressioni di qualche tipo?
E' davvero in grado di fare ciò un semplice crocefisso?Ha tale potere?
Strano che abbia il potere di ingenerare tali casini ma non abbia quello di portare un pò di pace e serenità...in fondo dovrebbe essere questo il messaggio di Cristo no?!
Davvero strano che un semplice simbolo religioso, che tra l'altro incarna i vaolri di pace e sacrificio per il bene altrui, provochi in certe persone un tale astio.
La signora "Italiana" in questione ne ha chiaramente fatto un fatto di "principio".
Allora, cara signora, per principio, mi piacerebbe che non fosse imposto alla maggioranza Cattolica degli Italiani di pagare le spese di costruzione, sul territorio italiano, di luoghi di culto di altre religioni.
Personalmente non impongo a nessuno di seguire una data religione.
Ma gradire che, allo stesso modo, non fosse imposto a me o alla MAGGIORANZA degli Italiani di rinnegare le proprie tradizioni, credenze o fedi.
Se viene predicata la tolleranza verso le minoranze, sarebbe anche opportuno che le minoranze tollerassero la maggioranza. Senza scatenare battaglie legali infinite per una questione di "principio" che guarda caso però sfocia in un risarcimento economico....ribadisco la domanda...Quale danno ha comportato ai figli diquesta signora un semplice simbolo religioso?Un simbolo di pace...la pace non ha confini...la pace non ha religioni...un solo simbolo può scatenare tanto odio?Come mai non scatena amore?

Kate 83

Risultato sondaggio

Fb e Msn, è giusto vietarli in ufficio?

E’ un plebiscito il risultato del sondaggio della settimana su dilatuaopinione.blogspot.com. I favorevoli al non utilizzo dei social network si attestano al 95%, con un solo voto contrario. C’è da dire che a parole siamo tutti bravi, però in linea di massima sembra prevalere la buona ragione e la razionalità che non ci permette o consente di chattare sul posto di lavoro e di fare questo o quel test ( per quanto interessante possa essere) o, peggio ancora, di divertirci sui simpatici giochi online gratis che ci vengono messi a disposizione da fb. Niente cazzeggio in ufficio: questo hanno scelto i nostri lettori.

In anteprima, poniamo qui la domanda del prossimo sondaggio settimanale: Grande Fratello, siete stufi?
Si, non se ne può più;
No, è divertentissimo!;
Non saprei

Rubrica la parola della settimana: Livingston

Eccoci al consueto appuntamento settimanale su dilatuaopinione.

Livingston S.p.A. è una compagnia aerea italiana specializzata nei i voli leisure, sia di linea che charter, nata nel 2003 con sede nei pressi dell'aeroporto di Milano-Malpensa.
Nel settembre 2005, ha acquisito l'attività di collegamenti di linea di lungo raggio e la flotta di Lauda Air SpA che faceva parte, insieme a Livingston SpA, della holding Livingston Aviation Group.

Nel maggio 2003 la Livingston iniziò ad operare voli charter di corto/medio raggio con un solo velivolo, un Airbus A321-200 (I-LIVA, ora EI-LVA). Poche settimane dopo giunse il secondo aeromobile (I-LIVB, ora EI-LVB), e, per la stagione estiva, utilizzò anche un terzo aeromobile (I-LIVC), sempre dello stesso tipo, servendosene quasi esclusivamente per operare tratte di linea per conto della compagnia di linea Air One.
A partire dalla primavera 2004 è entrata nella flotta una terza macchina (I-LIVD, ora EI-LVD), prestata durante l'inverno 2006/2007 alla compagnia Volareweb.
Livingston faceva parte, insieme a Lauda Air Italia, del Livingston Aviation Group, di proprietà del Gruppo Ventaglio. A settembre 2005 vi è la fusione delle due compagnie e Livingston acquisisce l'attività di lungo raggio e la flotta di Lauda Air Italia (ormai passata da macchine Boeing 767 ad Airbus A330-200).
Da febbraio 2009 Livingston viene ceduta dal Gruppo Ventaglio a 4 Fly spa, un nuovo soggetto sulla scena del trasporto aereo italiano[1].
Nelle estati 2005 e 2006 la compagnia si è avvalsa di un Boeing 757 della Air Finland per gestire il surplus di lavoro causato dall'alta stagione. Dall'estate 2006 si sta servendo di un Boeing 737 della compagnia ungherese Malev nei periodi di intensa attività.

Gli incidenti
Il 2 dicembre 2007 un Airbus A321 della compagnia Livingston, decollato da Milano Malpensa e diretto a Sharm el-Sheikh, è costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza ad Il Cairo a causa di alcune crepe su un finestrino. Dei 110 passeggeri italiani a bordo, un uomo è rimasto ferito [2].
• Il 1º marzo 2008 un Airbus A321 della compagnia Livingston, decollato da Milano Malpensa, è costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza nella città egiziana di Marsa Alam, a 750 chilometri dal Cairo, a causa di un guasto tecnico (perdita di pressione al sistema idraulico) [3].
• Il 19 settembre 2009 un Airbus A321 della compagnia Livingston, decollato da Rodi, e diretto a Verona, è costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza nella città di Atene, a causa di odore di bruciato in cabina [4].

martedì 3 novembre 2009

Università: Con SvoltaStudenti si torna a Bardonecchia!

Politecnico di Milano
Attività organizzata da Svoltastudenti

Quando: dal 4 all'8 dicembre - 5 giorni e 4 notti!

Dove: Villaggio Campo Smith

Costo: 180€

Cosa include: Trasporto andata e ritorno in bus, alloggio in residence in camere da 4 persone*, skypass per 4 giorni, assicurazione

Quanti posti: 150!
Programma provvisorio

Venerdì 4 dicembre

* Partenza in bus e arrivo a Bardonecchia in serata.**
* Consegna skypass e buono "welcome cocktail serale", versamento caparra (50€)
* Briefing introduttivo e informativo per conoscerci!
* Giro in centro a Bardonecchia

Sabato 5 dicembre

* Giornata sci a Bardonecchia
* ore 16.00 “beer time” presso lo “Snow Tube”
* Suggerimento per la serata: discoteca al villaggio olimpico

Domenica 6 dicembre

* Giornata sci a Badonecchia
* ore 16.00 “vin brulè time” presso “La Grangia”
* Serata e cena in baita e discesa in notturna (60 posti - 30€)

Lunedì 7 dicembre

* Giornata sci a Jafferau oppure ore 12.00 “gara di sci e snowboard”
* ore 22.30 “premiazioni Gara Sci e Snowboard, Tornei Sportivi di Poker Texas Holdem
* Goodbye Party: serata a tema”

Martedì 8 dicembre

* Mattinata sulle piste
* Partenza nel pomeriggio e rientro a Milano
* Le camere vanno lasciate libere per le ore 20.00 (per chi ha trasporto in proprio)



N.B.: il programma può subire delle variazioni a discrezione dell’organizzazione in base alle condizioni meteorologiche (fiaccolata, cena in baita, gare di sci/snowboard) e per la sicurezza dei partecipanti stessi.
Note

Il programma è totalmente indicativo, tuttavia è consigliato in modo da poter "fare gruppo" e divertirci tutti assieme.

* Le camere sono da 4 persone. C'è la possibilità di avere anche camere doppie, con costo supplementare di 25€ a persona

Per l'iscrizione e ulteriori informazioni, visita il sito SvoltaStudenti


** I bus partiranno dalle sedi Politecnico di Milano e Como. Si è vincolati ad un luogo di partenza piuttosto che un altro in base alla sede dove si è iscritti. Per soddisfare esigenze diverse, i bus partiranno sia nel primo pomeriggio che in serata.
Ulteriori Info

In base alle richieste si potranno richiedere corsi di sci-snowboard a prezzi vantaggiosi.

Si cercherà il più possibile di dare indicazioni e mantenere un programma di massima e di comunicarlo a tutti. Sulle bacheche alla reception del residence saranno affisse le indicazioni e le attività giorno per giorno.

La caparra sulla camera sarà di 50€ a persona da depositare all'arrivo insieme con la consegna dello skypass e la liberatoria da compilare.

Ambiente I fiori ibridi della Toyota per assorbire i gas-serra

Un'iniziativa alquanto singolare quella messa in atto dalla nota campagna automobilistica.
Dal sito del corriere.it apprendiamo infatti che la Toyota si è messa a fabbricare fiori. Ibridi, come la Prius.
E anche in questo caso la motivazione è ridurre l’impatto ambientale. La casa giapponese, criticata perché il processo di produzione della sua auto ecologica Prius sarebbe troppo inquinante, ha ingegnerizzato geneticamente due nuove specie di piante per assorbire i gas serra emessi dai suoi impianti. I due fiori – che derivano da un tipo di salvia e dalla gardenia – sono stati specificamente creati per essere coltivati presso l’impianto di produzione di Prius di Toyota City in Giappone.

SALVIA E GARDENIA - In particolare – riferisce la webzine Drive - la varietà proveniente dalla salvia è capace, attraverso le foglie, di assorbire il protossido d’azoto, un gas serra molto più dannoso della CO2; quella derivata invece dalla gardenia rilascia un vapore acqueo nell’aria riducendo la temperatura circostante; ciò permetterebbe alla Toyota di risparmiare energia per il sistema di raffreddamento e quindi di produrre meno CO2. Non è la prima volta che l’azienda nipponica ricorre al pollice verde per migliorare il proprio impatto ambientale. Nel 2008 ha piantato 50mila alberi al fine di controbilanciare le emissioni di CO2 dei suoi impianti; mentre nel suo impianto di Tsutsumi ha coltivato una varietà di erba dalla crescita più lenta, che richiede di essere tagliata solo una volta all’anno.

CARBON FOOTPRINT - In questo modo la casa giapponese spera di ridurre la sua ‘impronta del carbonio’ (carbon footprint), ovvero la quantità di gas serra emessi attraverso i suoi processi di produzione. Anche se qualcuno potrebbe interpretare l’intera operazione come una trovata di greenwashing, cioè come un restyling ecologico di facciata. Nell’attesa di verificare concretamente la riduzione dell’impatto ambientale prodotta dalle aiuole di fiori ci si può intanto godere il paesaggio.

Qui trovate il lancio ufficiale dell'iniziativa: drive.com

lunedì 2 novembre 2009

Economia Scudo fiscale, guerra Italia-Berna

Continua, ed sempre più duro e pesante, il braccio di ferro fra Italia e Svizzera dopo il blitz dell'Agenzia delle entrate nelle filiali italiane delle banche elvetiche. Anche se accanto alle dichiarazioni di guerra, Berna apre al dialogo. Nello scontro innescato dallo scudo fiscale, il presidente della Confederazione elvetica e ministro delle Finanze, Hans-Rudolf Merz, ha annunciato oggi che "Berna ha interrotto i negoziati con l''Italia".

I negoziati bilaterali fiscali tra Svizzera e Italia riguardavano la revisione della Convenzione di doppia imposizione per integrare i nuovi standard per lo scambio di informazioni in ambito finanziario. ''L'intesa, da parte nostra, è pronta per essere firmata'' - ha detto Merz in un'intervista al quotidiano Blick - ma ora ''le trattative sono congelate fino a nuovo ordine''.
Dopo il blitz italiano in chiave anti-evasione, Merz ha detto che la Svizzera ''non accetta di essere spiata da stranieri. Dobbiamo mostrare a Roma - ha proseguito - che ci sono dei limiti. E in queste condizioni non si puo' continuare a negoziare. Vogliamo prima sapere a che gioco stiamo giocando''. Prima dell'eventuale ripresa delle trattative, dunque - ha puntualizzato Merz - ''aspetto di conoscere la risposta da parte del ministro dell'Economia, Tremonti''.
Nei giorni scorsi una settantina di filiali di banche svizzere erano state controllate da agenti del fisco italiano: nel mirino - ha spiegato l'Agenzia delle entrate la scorsa settimana - ''il corretto adempimento da parte di banche e intermediari finanziari dell'obbligo di comunicazione all'archivio dei rapporti finanziari''. Centinaia di agenti del fisco italiano - aveva fatto sapere l'agenzia - hanno controllato settantasei filiali di banche svizzere e di uffici bancari collegati a intermediari svizzeri o situati nei pressi di San Marino.


La Svizzera si indigna.
Protesta.
Minaccia.
La Svizzera, che da oltre 60 anni, dall'introduzione del segreto bancario(avvenuta durante le persecuzioni naziste contro gli ebrei, per proteggere i soldi che gli ebrei avevano riversato nelle sue casse) si appoggia su tale segreto e su condizioni fiscali favorevoli per incassare denaro da tutto il mondo.
Denaro che svuota le casse degli stati vicini e che deriva da violazioni di leggi statali degli stessi.
La Svizzera grida adesso all'oltraggio. Alla violazione di leggi svizzere e della sovranità del proprio paese.
Quante leggi sono state violate per portare soldi in Svizzera?
Quanti evasori o quante attività illecite sono state tollerate e coperte in virtù di questo famoso(o famigerato) segreto bancario svizzero?
Cara Svizzera indignati pure. Ma l'Italia è stanca di pagare le tasse per chi non lo fa.
E speriamo che questo sia l'ultimo condono. L'ultima volta che viene tollerata l'illegalità pur di far rientrare capitali.
Ben vengano controlli e accertamenti. Anzi sarebbe meglio aumentare questi ultimi che non essere costretti ad un ulteriore "sorvolo" sulle leggi.
E qualcuno renda noto alle banche svizzere che anche le banche italiane sono continuamente sottoposte a controlli di ogni genere.

Per approfondire La Stampa.it