Succede che ad una settimana dal “de profundis” recitato al campionato, basta un pareggio dell’Inter, in casa contro una Roma incerottata, per far rivivere le speranze dei tifosi italiani, non nerazzurri si intende.
Certo, probabilmente gli uomini di Mourinho vinceranno lo stesso a mani basse questo torneo, ma il segnale che viene dalla partita di ieri sera a “San Siro” è di quelli importanti: l’Inter perde la sua arroganza di gioco se viene presa in velocità, soprattutto sulle fasce.
Grandi meriti, comunque, vanno alla Roma di Claudio Ranieri, che già in emergenza si ritrova a gestire anche l’uscita anzitempo di De Rossi, gladiatore dei giallorossi in questa prima parte di stagione. Ai punti, la squadra della capitale avrebbe meritato di vincere.
Alle spalle della capolista, due sono le rivali che si fanno largo.
Una, l’aspettavano tutti, è la Juventus, che seppellisce sotto una valanga di reti Antonio Conte e la sua Atalanta.
L’altra, incredibilmente, è l’araba fenice, è il Milan. Un mese fa quasi invischiata nella palude della graduatoria, ora a lottare e credere nello scudetto.
Leonardo ha cucito addosso ai suoi calciatori l’unico abito disponibile per una squadra che non può permettersi di difendere, deve solo attaccare ed offendere.
Vittoria importante per la Fiorentina di Prandelli ad Udine e per il Genoa col Siena.
La Sampdoria, un punto nelle ultime tre sfide, si ferma a Cagliari, e recrimina giustamente per un calcio di rigore sacrosanto non concesso nel primo tempo. L’oscar della squadra più bersagliata dai direttori di gara spetta proprio ai ragazzi di Del Neri.
Le due neopromosse terribili, Parma e Bari, continuano a vincere e a scalare la classifica.
I biancorossi, con 7 reti subite, hanno la retroguardia meno perforata del campionato e vantano già un record: mai nessuna squadra, salita dalla cadetteria, si era comportata così bene in difesa.
Merito di Ventura e di un gruppo giovane, destinato ad esplodere.
Infine, capitolo nazionale. Lippi ha diramato le convocazioni per la doppia amichevole con Olanda e Svezia. Non ci sarà Cassano, non è una novità, Pazzini e Palladino invece ritornano a Coverciano.
Fa il suo esordio in azzurro Candreva del Livorno, mentre vengono dimenticati Bonucci e soprattutto Ranocchia, i centrali difensivi del Bari.
Se non sono misteri questi…
Pasquale Scivittaro
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