Questo è un articolo del 2007, una ricerca fatta da ACNielsen, una società di The Nielsen Company, é l’azienda leader mondiale nelle informazioni di marketing.
In tutto il mondo quattro consumatori su cinque ritengono che in passerella sfilino modelle “troppo magre”.Nei centri mondiali della moda - New York, Londra, Parigi e Madrid - quasi il 90% dei consumatori ritiene che le indossatrici siano troppo esili.
Con la micro-mini attesa come una delle tendenze dell'estate 2007, mettersi a dieta per diventare sufficientemente magre così da indossare le minigonne della nuova stagione sarà una delle priorità per le donne più sensibili ai richiami della moda.
Mentre i protagonisti dell'industria mondiale della moda si preparano alle prossime sfilate in programma a Londra e Milano, l'attenzione non è concentrata sugli abiti o sulle novità degli stilisti. I titoli che preparano l'arrivo delle Settimane della Moda riguardano infatti un argomento ben più controverso: fino a che punto è lecito essere magre? L'industria internazionale della moda chinerà la testa davanti alle campagne in atto per bloccare la promozione di un'immagine femminile troppo magra e dannosa per la salute?
Oggi cosa ne pensa la gente?
La risposta arriva da Berlino:«Solo le mamme grasse sono contrarie alle modelle che sfilano in passerella sul piccolo schermo». Così lo stilista tedesco Karl Lagerfeld commenta la recente decisione della rivista Brigitte di mettere al bando le professioniste della moda a favore di “donne comuni”.
«Ci sono mamme grasse - insiste il couturier sul settimanale Focus - che si siedono davanti al televisore con i loro pacchetti di patatine e dicono che le modelle magre sono brutte. Il mondo della moda è fatto di sogni e illusioni e nessuno vuole vedere donne rotonde».
Detto questo lo stilista ha definito “assurdo” il dibattito sulle modelle troppo magre, che ha spinto la rivista Brigitte a cambiare corso.
E voi cosa ne pensate?
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Personalmente credo che i canoni estetici rappresentati dall'attuale archetipo di "modella" non coincidano con i canoni effettivamente preferiti dall'uomo "medio" , nè tantomeno siano "sostenibili" da parte del target cui le case di moda si rivolgono: le donne stesse.
RispondiEliminaLa tendenza a scegliere modelle sempre più magre ed emaciate ha allontanato enormemente l'archetipo dal proprio pubblico di riferimento: credo sia controproducente proporre modelli irraggiungibili o comunque disegnare/progettare prodotti (vestiti, in questo caso) su un'idea di consumatore che, di fatto, non esiste o che comunque rappresenta una percentuale meno che esigua del proprio mercato.
Non parliamo poi degli effetti socialmente poco edificanti che la proposta di tali modelli ha sul pubblico, specialmente sulle ragazze più giovani, che magari non hanno ancora tutti gli strumenti caratteriali e culturali per capire che ciò che le case di moda propongono (o meglio, "impongono", dal momemento che le proposte sono tutte allineate su di un unico archetipo) non è la Verità assoluta, ma soltanto una strategia commerciale.
Un saluto e complimenti per blog!
Max
In effetti se si sta ben attenti le top model degli anni '90 non erano ragazze al limite dell'anoressia...guarda Claudia Schiffer e compagne...infatti alla soglia dei 40 anni sono ancora loro le più ricercate....belle snelle...ma non emaciate sofferenti e soprattutto...malate!!!!
RispondiEliminaViva le curve.....
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