«Ho fatto parte dagli anni Ottanta al Duemila di un'associazione terroristico-mafiosa denominata Cosa Nostra. Dico terroristica per quello che mi consta personalmente, perché dopo gli attentati di via D'Amelio e Capaci, ci siamo spinti oltre, come l'attentato al dottor Costanzo (Maurizio ndr) e quello a Firenze dove morì la piccola Nadia». Gaspare Spatuzza entra in aula pochi minuti prima di mezzogiorno. Il pentito di mafia, protetto da due paraventi, depone a Torino al processo d'appello per concorso in associazione mafiosa nei confronti di Marcello Dell'Utri, condannato a nove anni in primo grado.
Poi Spatuzza afferma: «Nel '94 incontrai Giuseppe Graviano in un bar in Via Veneto, aveva un atteggiamento gioioso, ci siamo seduti e disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo grazie alla serietà delle persone che avevano portato avanti quella storia e non come quei quattro "crasti" socialisti che avevano preso i voti nel 1988 e 1989 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vennero fatti due nomi tra cui quello di Berlusconi. Io chiesi se era quello di Canale 5 e mi disse: sì. C'era pure un altro nostro paesano. Graviano disse che grazie alla serietà di queste persone ci avevano messo il paese nelle mani». Successivamente Spatuzza si trovò nel carcere di Tolmezzo con Filippo Graviano: «Nel 2004 lui stava malissimo, io gli parlavo dei nostri figli, di non fargli fare la nostra fine... ho avuto la sensazione che stava crollando. Mi disse di far sapere a suo fratello Giuseppe che se non arrivava qualcosa da dove doveva arrivare, allora bisognava parlare ai magistrati». Il pm chiede spiegazioni sulla frase «da dove doveva arrivare» e qui Spatuzza ritorna al riferimento di Berlusconi e Dell'Utri. «I timori di parlare del presidente del Consiglio erano e sono tanti - continua Spatuzza. - Basta vedere che quando ho cominciato a rendere i colloqui investigativi con i pm mi trovavo Berlusconi primo ministro e come ministro della Giustizia uno che consideravo un 'vice' del primo ministro e di Marcello Dell'Utri».
Adesso siamo in attesa delle dichiarazioni del Premier. Dopo la persecuzione della magistratura Rossa e Comunista, avrà mica intenzione di parlare di una persecuzione mafiosa?!
Ma quale bomba!!!Non ha detto nulla i quello che avevano preannunciato i giornali...e tra l'altro....da quando un pentito è comunque considerato come un figlio dal boss che sta denunciando?La mafia considera i pentiti dei morti che camminano...secondo me Spatuzza non è pentito per niente!!!!
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