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giovedì 29 ottobre 2009

Politica: Ex senatori protestano, rivogliono aerei e treni Gratis

Oggi su Repubblica.it appare un bellissimo articolo e molto interessante di CARMELO LOPAPA, che ci parla di quelli che sono i privilegi degli ex parlamentari.
La questione nasce quando il Governo aha deciso di risparmiare (giustamente) sulle spese per gli "ex". Ma se il Senato taglia i benefit degli "ex" e la Camera decide di risparmiare ma seguendo altre strade, allora si scatena la bagarre tra i 1.058 senatori e i 1.600 deputati di un tempo. "Perché loro continueranno a viaggiare gratis e noi no?" insorgono i primi all'indirizzo dei secondi.

Ma ci stiamo rendendo conto di cosa dicono? Per inciso, non hanno una pensioncina mica da ridere i signori di cui sopra, e potrebbero anche pagarselo un biglieto del treno come fanno tutti i cittadini.


Non è esattamente quel che si dice una guerra tra poveri. E di questi tempi - tra fabbriche in crisi, cassa integrazione e un esercito di disoccupati - la storia può perfino stonare. Ma tant'è. Tra 60 giorni scatta il colpo di forbici che a Palazzo Madama definiscono "epocale" sui privilegi degli ex inquilini, ma la stessa cosa non starebbe avvenendo alla Camera. E i senatori "pensionati" denunciano ora la "discriminazione" ai loro danni, con il loro "sindacato", l'Associazione ex parlamentari, che invita il Senato a fermare subito la scure.

Tutto parte il 21 aprile scorso. Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama (l'organo di autogoverno guidato da Renato Schifani) adotta una delibera con cui, a partire dal primo gennaio 2010, riduce a 291 la platea degli ex beneficiari del pedaggio gratuito autostradale, di voli e biglietti ferroviari finora concessi ai tutti i 1.058. Ma soprattutto di ridurre al minime il carnet per ciascuno di loro, azzerando del tutto il Telepass. Tutte voci che ad oggi hanno comportato una spesa di 1,7 milioni (il grosso però sono gli 81 milioni di euro l'anno in vitalizi). Risultato, dal prossimo anno un risparmio stimato in 1 milione 68 mila euro.

A Montecitorio, dove gli ex sono circa 1.600 e i benefit pesano per quasi 2,5 milioni, non è stato adottato finora un provvedimento analogo. "Abbiamo incontrato i deputati questori della Camera e ci hanno assicurato che lì non avverrà nulla del genere - spiega Franco Coccia, presidente dell'Associazione ex parlamentari - A questo punto abbiamo denunciato la discriminazione. I nostri associati che hanno militato al Senato non possono accettarla. Non ci sono ex di serie A e altri di serie B. Si tratta di benefici minimi di cui dobbiamo poter usufruire tutti".
Hanno addirittura il coraggio di definirli benefici minimi!
Mi piacerebbe ricordare ai signori di cui sopra che fare politica significa occuparsi della "cosa pubblica" ma essere un ex parlamentare, a mio avviso, non dovrebbe dare nessun privilegio a queste persone visto che durante la loro carriere hanno già percepito uno stipendio tra i più alti al mondo.
E quindi smettiamolo di chiedere chiedere chiedere...Siamo in una situazione di congiuntura economica particolare, vero? Bene Brunetta, iniziamo a tagliare del tutto questi sprechi!

2 commenti:

  1. CI VORREBBE UN PO DI SANO PUDORE NELL'ACCAMPARE CERTE PRETESE.....SIETE SENZA VERGOGNA.....ECCO COME RAPPRESENTANO IL POPOLO ITALIANO...ECCO COME SI PREOCCUPANO PER NOI....MA ANDATE A ZAPPARE LA TERRA

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